Pompei. Il Sarno è tra i fiumi più inquinati d’Europa. Un corso d’acqua che attraversa numerosi comuni, partendo proprio dalla città di Sarno per poi sfociare nel mare tra Castellammare di Stabia e Torre Annunziata, lungo circa 40 chilometri. Un vero e proprio problema che stenta ad essere risolto. Oltre all’odore sgradevole, agli allagamenti per le esondazioni dovute all’asseneza di manutenzione degli argini, ai topi in aumento costante, negli ultimi tempi si è presentato il problema degli insetti, in particolare delle zanzare:
e la prima preoccupazione, dopo i 17 casi di Chikungunya scoppiati ad Anzio e Nettuno, è proprio questa.
Tale malattia può essere trasmessa tramite la zanzare tigre, una specie di insetto che lungo gli argini del fiume abbonda. La preoccupazione è tanta perché la cittadina mariana nasce su un territorio paludoso, e il rischio di una rapida diffusione è alto. Il rischio non è solo per il comune di Pompei ma anche per i comuni limitrofi, partendo da Scafati, Castellammare di Stabia e Torre Annunziata.
La chikungunya è una malattia che colpisce le ossa, e il termine deriva dal dialetto africano, e significa appunto “ciò che piega o contorce”, in riferimento proprio ai dolori persistenti alle articolazione. Tale epidemia non è mortale ma, in soggetti deboli come anziani o bambini e adulti portatori di altre malattie questa trasmissione potrebbe portare ad ulteriori complicazioni. Per questo motivo la cittadinanza ha richiesto un’immediata disinfestazione in tutta la città. Prima che questa accada c’è bisogno della valutazione del Dipartimento di Prevenzione dell’Unità Sanitaria Locale, su richiesta dell’ Amministrazione comunale tramite l’assessore della Sanità o dall’ufficio tecnico.
La popolazione pompeiana spera di ricevere una risposta rapida in modo da non correre nessun rischio con questa epidemia di origine mozambicana.