Un viaggio tra le note musicali, al ritmo di alcune melodie del vecchio continente oggi riconosciute come patrimonio dell’Umanità.
Impossibile parlare di “musica europea” perché ci sono correnti musicali diverse nate nel continente. Si potrebbe addirittura stabilire per ogni paese un elenco di tutte le sue peculiarità musicali.
Un viaggio tra le note musicali, al ritmo di alcune melodie del vecchio continente oggi riconosciute come patrimonio dell’Umanità.
Il lungo intreccio umano, culturale e storico che per lungo tempo ha agitato l’Europa le ha lasciato in eredità una ricchezza e varietà musicale incomparabile, eredi della cultura cristiana e di un importante folklore pagano. Pop-rock, opera, flamenco… sono quindi creazioni prettamente europee, a differenza di altre correnti nate altrove, come il reggae e il jazz, che sono il frutto di molti incroci.
Flamenco, patrimonio mondale Unesco
Elencato come patrimonio mondiale dell’Unesco dal 2010, il flamenco è sia un genere musicale che una danza, di origine gitana e andalusa. La culla del flamenco si trova spesso in Andalusia, nel sud della Spagna. I musicisti dell’est hanno fortemente influenzato la musica tradizionale spagnola, formando due grandi generi musicali. La musica andalusa, che divenne arabo-andalusa sotto l’influenza araba, e il flamenco, musica popolare degli zingari, che contribuì alla sua diffusione arrivando in Spagna all’inizio del 15° secolo.In origine il flamenco consisteva nel cantare senza accompagnamento (cante), poi la chitarra appariva come accompagnamento (toque), seguita dalle mani (palmas) e dalla danza (baile), divenuto strumento di seduzione. Ogni due anni in autunno, la biennale di flamenco di Siviglia riunisce tutti i dilettanti e professionisti del genere.
Scozia e la sua musica celtica
La Scozia è stata a lungo famosa per la sua musica celtica, che è ancora molto popolare oggi, sebbene abbia avuto origine anche in altri paesi come l’Irlanda. Le forme più antiche di musica tradizionale scozzese includono il canto gaelico e l’arpa celtica (clàrsach), prima che le cornamuse facessero la loro comparsa. Se quest’ultimo non è tipicamente scozzese, è comunque l’emblema nazionale. Al giorno d’oggi, molte etichette e festival distribuiscono ampiamente la musica tradizionale scozzese, che sta riscuotendo un rinnovato interesse in particolare tra i giovani. Così, ogni gennaio, a Glasgow si tiene Celtic Connections, considerato il più grande festival di musica celtica.
Fado, simbolo nazionale del Portogallo
Sia canzone che stile musicale, il fado è un simbolo nazionale del Portogallo, dove è nato. Apparso all’inizio dell’800, le origini del fado sono spesso oggetto di discussione: per alcuni verrebbe da marinai portoghesi che poi cantavano la loro malinconia, per altri sarebbe nato da generi musicali brasiliani esportati dalla colonizzazione. Cantato nei quartieri poveri prima di raggiungere il grado di canzone nazionale sotto Salazar, il fado usa la nostalgia, il dolore, l’esilio come temi principali e riflette sempre lo stato d’animo di una persona in un dato momento. Iscritto di recente nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO (2011), il fado è stato reso popolare da grandi maestri come Maria Severa, Amalia Rodrigues e Carlos do Carmo. Oggi, una giovane generazione di fadisti ha preso il sopravvento, come Camané o Mísia, che rinnovano il genere. Ogni anno, a gennaio/febbraio, il Festival del Fado di Lisbona anima le strade della capitale.
Italia con l’Opera
La prima opera della storia nasce in Italia, a Firenze nel XVI secolo con Dafne, messo in scena da Jacopo Peri e rappresentato a Palazzo Jacopo Corsi nel 1598. Si trattava allora di far rivivere il teatro greco proponendo musica che enfatizzasse la chiarezza della dizione. Molto rapidamente il genere verrà emulato e diventa particolarmente popolare nel paese con Orfeo di Monteverdi. Fu esportato in Francia intorno al 1645, indossato da Jean-Baptiste Lully. Anche Handel, Gluck e poi Mozart si impadronirono di questo movimento nel XVIII secolo e lasciarono un’eredità di opere mitiche. Con i suoi intramontabili Nabucco, Rigoletto e altre Traviata, Giuseppe Verdi è colui che ha veramente incarnato l’opera. I due luoghi italiani più belli per assistere a un’opera sono senza dubbio la Fenice, a Venezia, e la Scala a Milano, che programmano concerti e opere liriche tutto l’anno.
a cura di Liliana Carla Bettini di
Time Travel Dream
Foto di Musa Ortaç da Pixabay