Nelle scorse settimane è stato realizzato uno studio sull’utilizzo dei filtri nei social network, secondo il quale oltre l’80% delle intervistate ha dichiarato che vorrebbe vedere le persone come realmente sono e non modificate dai filtri. Secondo lo studio che ha realizzato Twelab, brand specializzato in cosmetica per under 30, al quale hanno partecipato oltre 800 ragazze e donne, è emerso che l’84,3% ritiene che le immagini su Instagram siano troppo modificate e non rappresentano la realtà, mentre il 15,7% pensa che la questione “non crei nessun disturbo”.
Lo studio di Twelab, che ha coinvolto ragazze delle principali città italiane con età compresa tra i 18 e i 30 anni, nasce in seguito alla decisione dell’ASA, l’autorità di controllo della pubblicità inglese, di vietare l’uso dei filtri nei post sponsorizzati degli influencer per prodotti di make up e skincare.
Altri paesi si stanno muovendo nella stessa direzione, a partire dalla Francia che già nel 2017 ha promulgato una legge con la quale si obbligano ad indicare con il termine “fotografia ritoccata” tutte le immagini commerciali nelle quali il soggetto è stato ritoccato.
Le autorità si stanno focalizzando in particolare su tutti i filtri che possono cambiare la grana, il colorito della pelle ed alterare l’effetto dei prodotti pubblicizzati. In Italia non esistono normative a riguardo e per questo Twelab ha deciso di promuovere la causa inserendo il payoff forget filters, cioè dimentica i filtri, in tutta la sua comunicazione, vietando alle influencer con cui collabora di usare filtri che alterino i risultati dei prodotti delle sue linee per la skincare.