Perseveranza. Dal latino perseverantia, costanza e fermezza nel perseguire i propri scopi o nel tener fede ai propri propositi, nel proseguire sulla via intrapresa o nella condotta scelta.
Dodici lettere che vanno a costruire una parola ricca di significato e che racchiude al meglio l’aggettivo per definire Matteo Rubin, calciatore amaranto. Perseverante, saldo, tenace. L’ex Foggia, in maglia amaranto da questa estate, ha trovato ben poco spazio nel corso di questa stagione, merito anche della strordinaria forma della rosa allenata da Mimmo Toscano. Il calciatore, nativo di Bassano del Grappa, non ha mai voltato le spalle al progetto Reggina, scegliendo di rimanere in riva allo Stretto e diventando uno dei leader di questa squadra. In ogni partita, Rubin è stato sempre lì, pronto ad esultare insieme ai compagni nei momenti di gioia e a dare un consiglio nei momenti di difficoltà. Solo 335 i minuti giocati in questa annata, titolare in 4 gare e subentrato in 3 occasioni. Ieri, nell’importante gara interna contro la Ternana, il tecnico calabrese ha pescato dalla panchina proprio il difensore classe 1987, riponendo la fiducia nell’esperienza dello stesso. Entrato tra gli applausi, Rubin ha dimostrato l’ennesima prova di maturità e professionalità, svolgendo il suo compito nel migliore dei modi.
In una rosa numerosa e ricca di campioni che hanno calcato campi di categorie superiori, la perseveranza degli uomini di Toscano potrebbe rivelarsi il segreto tanto ricercato dalle dirette concorrenti.