Grande successo e un’ampia partecipazione al Convegno promosso dalla X forania di Melito Porto Salvo sul tema “Biodiversità: dipinto di Dio affidato all’umanità“, lavoro e prospettive derivanti da un saggio utilizzo delle risorse. La diocesi Reggio Calabria – Bova mette a disposizione di giovani volenterosi che presenteranno dei validi progetti i terreni di sua proprietà per attività produttive. Ciò al fine di incentivare l’imprenditoria giovanile, combattere la migrazioni delle nuove generazioni e fare impresa valorizzando le risorse identitarie presenti nel territorio.
Tra le autorità civili presenti il sindaco del comune ospitante, nonché consigliere metropolitano Pierpaolo Zavettieri; l’assessore alla cultura Leonella Stelitano; il presidente dell’associazione dei sindaci, nonché il sindaco di Bagaladi Santo Monorchio e il sindaco di Montebello Jonico Ugo Suraci.
Non poteva mancare la rappresentanza religiosa con il vicario zonale don Domenico Nucara, tutti sacerdoti della vicaria e l’arciprete don Giovanni Gattuso, organizzatore dell’iniziativa continuamente impegnato nel rilancio del territorio e molto vicino ai giovani.
Dopo la visione di due brevi video che hanno testimoniato la bellezza del Creato e introdotto l’evento, la moderatrice Claudia Pugliese ha aperto i lavori e i relatori con la loro competenza ed esperienza sono entrati nel vivo della complessa esplorazione di prospettive per il futuro dell’Area Grecanica.
Tra i relatori: Vincenzo Malacrinò, docente di scienze naturali e biologia e dottore di ricerca in Ingegneria dell’Ambiente, che ha relazionato sulla “Biodiversità, uomo ed impatti”, evidenziando i rischi che stiamo correndo inquinando il pianeta.
A seguire Domenico Marino, docente di economia all’università di Reggio Calabria, che ha trattato “La biodiversità: fonte di lavoro e di opportunità”, esperienze concrete di attività economiche nate da un corretto uso della terra, con l’intento di preservare le risorse del territorio, svilupparle e inserirle nelle filiere.
È toccato poi a Fortunato Alfredo Ascioti, docente all’Università di Palermo, che ha incentrato il suo intervento sul “Valore economico delle risorse ambientali: capitali naturali e servizi ecosistemici “, Rete natura 2000 in Calabria. Ascioti ha evidenziato la necessità di combattere concretamente l’adattamento climatico e il consumismo sfrenato che asseconda gli interessi economici delle lobby.
Successivamente, il sacerdote Ernesto Malvi, presidente dell’istituto diocesano sostentamento clero diocesi di Reggio Calabria-Bova, che ha posto l’accento su come “Rinnovare l’umano per custodire la biodiversità”, fare impresa e fare comunità. A completare il suo intervento, il tecnico Domenico Caridi che ha illustrato i terreni messi a disposizione dalla curia e le loro peculiarità.
Ha chiuso i lavori il sacerdote Francesco Megale, parroco di Santa Maria Maddalena di Campo Calabro, che è intervenuto sulla “Chiesa, giovani e lavoro. Insieme si può creare impresa?. Don Megale ha concretamente dimostrato che si può, anche in un contesto territoriale difficile quale è il quartiere di Arghillà, e lui lo ha fatto con la cooperativa sociale “Collina del Sole”, di cui è vice presidente.
Tutti i relatori si sono mostrati concordi nel fatto che paradossalmente occorre tornare indietro per andare avanti, ritornare ad un’agricoltura biologica, sana e non intensiva, che prediliga la qualità alla quantità, rispettando i ritmi naturali, e non quelli dettati dalla società del consumo, che tende all’utilizzo di prodotti nocivi e tossici che accelerino i processi naturali.
È seguito poi un dibattito finale e i relatori hanno delucidato ulteriormente sul tema e chiarificato le perplessità.
Come direbbe Victor Hugo “E’ triste pensare che la natura parli e che il genere umano non la ascolti”.