“Ieri pomeriggio nella Casa circondariale nuovo complesso di Rebibbia, all’interno della sezione detentiva g12, si è consumata l’ennesima intollerabile aggressione a personale di Polizia Penitenziaria. Protagonista un detenuto italiano, già allontanato dal carcere di Campobasso per un’analoga aggressione ad altri agenti. A pochi giorni dalle rivolte nei penitenziari di Rieti e Napoli un altro grave evento critico vede coinvolta la struttura detentiva di Roma Rebibbia”. A darne la notizia è Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sappe che racconta: “A Rebibbia un poliziotto penitenziario è finito in ospedale con due dita fratturate, il responsabile del reparto detentivo con un occhio nero e un altro collega con dei graffi sul braccio procurati da una forchetta”. “Questa ennesima aggressione dovrebbe fare seriamente riflettere sulla necessità di adottare opportuni provvedimenti per scongiurare ulteriori fatti violenti contro poliziotti penitenziari” continua la nota. “Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Lo diciamo da tempo, inascoltati – incalza il Segretario Generale Donato Capece – la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, dall’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, dalla mancanza di personale, dal mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento. E la sfrontatezza di taluni detenuti, sempre più protagonisti di violenze contro i poliziotti penitenziari, è intollerabile e andrebbe punita con fermezza e decisione”.