“Oh Capitano, mio capitano”. Questa, una delle esortazioni più famose del cinema e che spesso si ricollega anche al calcio in riferimento ai capitani storici delle varie squadre. La Juve Stabia ha, ormai, in Alessadro Mastalli il proprio faro, la propria guida, il proprio capitano. Nonostante la giovanissima età, (per chi non lo sapesse il centrocampista è un classe 1996) Mastalli ha dimostrato in queste ultime annate stabiesi di avere una grande personalità e un’esperienza tale da farlo sembrare un’ultra trentenne già navigato.
La carriera di Alessandro, a certi livelli, inizia nella stagione 2013/2014 nella primavera del Milan. Con i baby rossoneri Mastalli disputa due stagioni di buon livello, in particolare la seconda dove mette a segno 7 reti in 20 presenze. Filippo Inzaghi, suo allenatore in primavera nel 2014, nel 2015 decide di aggregarlo in prima squadra e farlo esordire a San Siro: 24 maggio 2015 una data che non scorderà mai più. Ma dall’esperienza con il Milan, il capitano delle Vespe porterà con sé tantissime altre cose, come ad esempio l’amicizia con tanti calciatori che oggi giocano nella massima serie. El Shaarawy, Petagna, Cristante ma soprattutto Cutrone con il quale è rimasto molto amico. Allenarsi e giocare con questi giocatori ha formato sicuramente sia l’Alessandro calciatore che l’Alessandro uomo, un uomo che oggi guida con la fascia al braccio una squadra importante e storica come la Juve Stabia.
Ma prima di sbarcare a Castellammare, Mastalli ha affrontato un’altra grandissima esperienza in Svizzera, al Lugano, al servizio niente meno che di Zeman. Per Mastalli quei 6 mesi dopo l’esordio in A sono stati fondamentali. Forse con il boemo non è mai scattata la scintilla, ma essere allenato da uno come lui può solo che fare bene e infatti il centrocampista gialloblu ancora oggi ringrazia il tecnico per gli insegnamenti ricevuti in quei sei mesi.
Il ritorno a casa Milan è breve perché nella stagione 2016-2017 ecco la chiamata della vita: la Juve Stabia. La categoria, forse, non è delle migliori, perché giocare in serie C per un giovane centrocampista non è mai facile. Soprattutto per le caratteristiche di Mastalli, tecnico e fisicamente non troppo dotato. Ma probabilmente le qualità migliori di Alessandro sono l’abnegazione e lo spirito di sacrificio, e il lavoro quotidiano prima con Gaetano Fontana e poi con Fabio Caserta, l’hanno aiutato a superare le tante difficoltà con successo. Lo scorso anno il numero 24 gialloblu ha siglato 6 reti in 33 presenze, quest’anno con lo stesso numero di partite ha segnato solo un gol. Nella stagione della cavalcata trionfale, forse, è mancato proprio il capitano dal punto di vista tecnico e dei gol, ma la concorrenza quest’anno in quel di Castellammare è stata veramente spietata. Carlini, Calò, Mezavilla, Viola e Vicente, con lo stesso Mastalli si sono alternati dando vita a un reparto straordinariamente efficace.
Vinto il campionato, obiettivo del capitano sin da quando ha messo piede per la prima al Menti, ora il futuro è abbastanza incerto. In conferenza stampa dopo la partita con la Virtus Francavilla, capitano e mister hanno lasciato intendere che ancora non sono certi di restare in gialloblu anche l’anno prossimo. Per Mastalli le offerte di mercato non sono mai mancate, squadre di Serie B fino a qualche squadra di medio-bassa classifica hanno sempre mostrato forte interesse. Ma con la fascia al braccio, nonostante il calcio non sia più come una volta fatto di amore e bandiere, i tifosi delle Vespe sarebbero più che felici di vederlo ancora con la sua 24 dietro la schiena ed esultare sotto la Curva cantando a squarcia gola. La Serie B sicuramente sarà più complicata della Serie C sotto tutti i punti di vista, ma per la Juve Stabia sarebbe importante ripartire dal proprio leader. CLICCA QUI E METTI MI PIACE ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK