Colombo. Le forze di polizia dello Sri Lanka hanno trovato in un appartamento 15 cadaveri tra cui quelli di sei bambini dopo uno scontro tra esercito e miliziani legati agli attentati di Pasqua. La sparatoria tra esercito e milizie è iniziata mentre le forze di polizia hanno fatto irruzione in una fabbrica a 200 miglia dalla capitale Colombo. Un portavoce militare ha detto che c’è stata un’esplosione nell’area. I media locali hanno riferito di aver sentito ulteriori esplosioni. Il presidente dello Sri Lanka, Maithripala Sirisena, sta tentando di arginare le conseguenze politiche ed economiche delle macroscopiche falle d’intelligence che, per ammissione stessa del governo singalese, hanno preceduto i sanguinosi attentati suicidi della domenica di Pasqua, culminati nella morte di oltre 250 persone. Già nei giorni scorsi, Sirisena aveva anticipato un rimpasto generalizzato dei vertici delle forze di sicurezza e armate del paese, cui hanno gia’ fatto seguito le dimissioni dell’ispettore generale di Polizia, Pujith Jayasundara, e del segretario della Difesa, Hemasiri Fernando. Durante un discorso tenuto questa mattina, Sirisena ha anche puntato l’indice contro le gravi deficienze dell’apparato di intelligence e sicurezza nazionale, che a suo dire sono una conseguenza dei lunghi anni di guerra civile tra lo Stato e le Tigli Tamil (1983-2009). Lo Sri Lanka resta frattanto in stato di massima allerta: le autoritàtemono nuovi attentati, nonostante le decine di arresti effettuati nei giorni scorsi; diversi governi – da ultimo quello australiano – hanno sconsigliato ai loro cittadini di recarsi nell’Isola.