Animi accesi al triplice fischio con una mega rissa che ha coinvolto i protagonisti della partita
Allo stadio San Siro Milan e Lazio si giocano una partita fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi stagionali prestabiliti. Dentro o fuori dall’Europa.
Primo tempo equilibrato tra le due squadre che hanno difeso la propria metà campo senza rischiare concretamente nulla in fase offensiva. Le azioni piu’ pericolose sono arrivate dai piedi di Piatek per i rossoneri, servito molto bene da Calabria in fase di costruzione di gioco. Per i biancocelesti l’azione piu’ pericolosa è partita dai piedi di Immobile su pallone filtrante di Luis Alberto, il palo esterno ha tolto la gioia del gol all’attaccante napoletano.
Nella seconda frazione di gioco Inzaghi sceglie di mandare in campo Caicedo per Correa mentre Gattuso è costretto ad effettuare la doppia sostituzione per l’infortunio occorso a Calabria, mandando in campo Laxalt e Zapata per Romagnoli non al meglio delle condizioni. Alla mezz’ora del secondo tempo i ritmi della partita si alzano, entrambe le squadre tentano ad affondare attraverso le corsie laterali. Inzaghi approfitta del momento positivo della propria squadra e manda in campo anche Durmisi per un esausto Lulic. Al 75′ Rocchi fischia un rigore per un fallo di mano di Acerbi in area di rigore, dopo un controllo var, in penalty non viene fischiato per il braccio attaccato al corpo. Il rigore viene fischiato nell’azione seguente su fallo di Durmisi ai danni di Musacchio. Kessie non sbaglia il tocco decisivo per la rete dell’1-0. Inzaghi manda in campo anche Parolo per Bastos, rendendo il proprio reparto piu’ offensivo, d’altro canto Gattuso schiera l’energetico Cutrone per Piatek. Il nervosismo inizia a farsi sentire quando lo stesso Inzaghi viene espulso per le proteste su un fallo a centro campo fischiato contro. Dopo sei minuti di recupero la partita si conclude con la vittoria importantissima dei rossoneri. Tre punti che mandano Gattuso ed i suoi uomini al quarto posto in attesa dell’Atalanta. La Lazio rimane ancorata all’ottavo posto dopo aver giocato una prestazione al di sotto delle proprie potenzialità.