Le acque del mar Tirreno lo hanno tenuto nascosto per decenni a sud di Stromboli dove era stato silurato in piena II Guerra Mondiale portando alla morte oltre 500 marinai in uno dei naufragi ritenuti più drammatici della storia della marina militare italiana. Il ritrovamento porta la firma della Marina militare. Il cacciamine Vieste, nel corso di un’attività di verifica tecnica e sorveglianza dei fondali nel Mar Tirreno all’altezza dell’isola delle Eolia, ha individuato quel che resta dell’incrociatore leggero Giovanni delle Bande Nere affondato nel 1942. Era stato costruito e varato il 27 aprile del 1930 nei Cantieri navali di Castellammare di Stabia. Il relitto è stato localizzato in una posizione compatibile con quella del suo affondamento avvenuto nell’aprile di 77 anni fa mentre era in direzione La Spezia da Messina per effettuare alcune riparazioni. Durante la navigazione, intorno alle 9, fu colpito da due siluri lanciati dal sommergibile britannico H.M.S. Urge. L’incrociatore, spezzato in più tronconi, affondò rapidamente. In quell’occasione – fa sapere la Marina militare in una nota – morì gran parte dell’equipaggio formato da 507 persone.La scoperta è avvenuta grazie all’impiego dei veicoli subacquei imbarcati sul cacciamine Vieste: il veicolo autonomo subacqueo Hugin 1000 e quello filoguidato Multipluto 03. Circoscritta l’area di ricerca in base alle presunte coordinate dell’affondamento, il cacciamine ha mappato il fondale con il veicolo Hugin, scoprendo più contatti correlabili con il relitto. Successivamente i contatti sono stati identificati grazie all’uso del Multipluto, che ha consentito di filmare anche le prime immagini della nave rivelando i tre tronconi in cui si spezzò nell’affondamento e accertandone l’identità.L’incrociatore leggero Giovanni delle Bande Nere, della classe condottieri tipo Alberico da Giussano, è stato costruito nei cantieri navali di Castellammare di Stabia nel 1928, fu varato nel 1930 e completato nel 1931. Lungo 169,3 metri, aveva una potenza totale di 95mila cavalli vapore e una velocità massima di 36 nodi. Era dotato di cannoni, mitragliere, tubi lanciasiluri e due ricognitori aerei Imam Ro 43, che lanciava grazie alla catapulta installata sulla prua.Il 21 marzo 1942, durante la II Guerra mondiale, prese parte alla seconda battaglia della Sirte e il 1° aprile di quell’anno il Giovanni Delle Bande Nere salpò dalla base di Messina diretto a La Spezia, ma alle 9 del mattino venne intercettato dal sommergibile britannico Urge che lo silurò. La nave si spezzò affondando rapidamente e portando con sé gran parte dell’equipaggio. Fino al ritrovamento a 77 anni di distanza. CLICCA QUI E METTI MI PIACE ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK