Castellammare di Stabia. A due mesi dal nubifragio che interessò, anche con particolari danni, Castellammare di Stabia e buona parte dei comuni della provincia di Napoli, resta ancora chiusa Villa Arianna. Il sito archeologico stabiese fu dichiarato inagibile e chiuso in attesa della messa in sicurezza di una copertura in lamiera danneggiata dal vento. Non si hanno notizie dell’entità anche economica del danno e delle previsioni di riapertura al pubblico. Uno dei due siti, insieme a Villa San Marco, con i più preziosi tesori della città e tracce antiche della vecchia Stabiae resta quindi interdetto al pubblico e ai pochi turisti che sono di passaggio nel comprensorio. Stabiae infatti svolgeva un importante ruolo strategico e commerciale già in età arcaica (VIII secolo a.C.). Il maggior addensamento abitativo va collocato tra la distruzione della città da parte di Silla (89 a.C.) e l’eruzione del Vesuvio (79 d.C.). In questo periodo, sul ciglio settentrionale del poggio di Varano, sorgono numerose villae in posizione panoramica, concepite prevalentemente a fini residenziali, con vasti quartieri abitativi, strutture termali, portici e ninfei splendidamente decorati. Attualmente è possibile visitare solo alcune di queste ville non ancora completamente indagate: ‘Villa S. Marco’ che, con una superficie di 11.000 mq., è una delle più grandi tra le ‘villae’ romane a carattere residenziale; ‘Villa Arianna’, la più antica, che deve il nome alla grande pittura a soggetto mitologico rinvenuta nella parete di fondo del triclinio e la villa detta ‘Secondo complesso’, separata da villa Arianna da una stradina. Sul sito del Parco Archeologico di Pompei, competente sulla struttura, si legge che l’area “resterà chiusa per consentire la messa in sicurezza delle coperture dell’atrio, danneggiate dal forte vento e dal maltempo straordinario”.