Stipendi non pagati, contestazione della tifoseria, fideiussioni e rischio fallimento. No, non è il racconto di un film horror (calcisticamente parlando), ma quello che la società amaranto ha superato in questa settimana. Dal possibile sciopero dei calciatori, ad una vittoria da brividi contro la Vibonese. Il calcio è anche questo, ed i tifosi della reggina sono abituati, da anni, a superare situazioni drastiche. Quando, due giorni fa, la Reggina ha comunicato di aver ceduto il club e di aver pagato gli stipendi arretrati, il nodo creatosi in gola si è sciolto per molti. Non tutti hanno realmente toccato con mano il concreto rischio del fallimento, del baratro, della fine. Un breve ed importante comunicato che ha rilanciato la Reggina in città; come uno stato di coma improvvisamente interrotto. Oggi, al “Granillo” è successo qualcosa di magico (e le lucette accese in occasione del black out sono solo dettagli aggiuntivi) ma l’aria che si respirava dentro lo storico stadio era diversa, era gioiosa. La vittoria contro la Vibonese è solo la ciliegina sulla torta in una giornata che rimarrà scritta nella storia della Reggina e di Reggio Calabria. Come rimarranno scritti i nomi dei calciatori, dello staff e dell’allenatore. Roberto Cevoli che con le sue lacrime in sala conferenza, subito dopo la partita, ha confermato il legame unico per una maglia, per una città. I calciatori, scesi in campo in queste settimane nonostante tutto, rimarranno scritti nella memoria. Un dieci in pagella per tutti, nessuno escluso. Un voto unico e generale che è sinonimo di gruppo, di unione, di forza. Cevoli ed il suo gruppo hanno regalato un Natale meraviglioso a tutti i tifosi reggini; anteprima di un nuovo anno che promette e premette scintille. E dopo una prestazione del genere, aggiunta ad un comportamento esemplare da UOMINI prima ancora che calciatori, la Reggina (intesa come gruppo e società) merita un Natale da 10 e lode.