Si dice che non c’è due senza tre e magari che il quarto vien da sé, ma poi il quinto pareggio consecutivo non si spiega proprio.
Ancora una volta il Foggia non riesce a vincere, non lo fa nemmeno allo Zaccheria contro il Venezia, e al triplice fischio finisce 1-1. Il film è sempre lo stesso con il Foggia che passa sempre prima in vantaggio, e questa volta lo fa grazie a Pietro Iemmello che torna a segnare allo Zaccheria da quell’ormai lontana finale play-off persa contro il Pisa. Lo fa sempre su rigore, e negli ultimi minuti del primo tempo sfiora addirittura il raddoppio, con un tiro che trova il palo e un pizzico di sfortuna. Non si può dire lo stesso per la squadra di Zenga che allo scadere del tempo va a segno con Vironi, forse nella loro unica e vera occasione. Un pareggio che spezza le gambe agli uomini di Grassadonia e che rientrano in campo anche con qualche calo fisico di troppo, non riuscendo a trovare il vantaggio contro un Venezia completamente diverso.
I tifosi non ci stanno e a fine partita una pioggia di fischi invade lo stadio, seguita dalla contestazione.
Nel post partita in conferenza stampa è poi intervenuto prima il direttore sportivo Luca Nember che ha parlato della delicata situazione: “Un primo tempo che potevamo chiudere in vantaggio, mentre il secondo tempo, uno dei più brutti. Sicuramente non siamo entrati bene e addirittura ci hanno regalato un punto perché hanno avuto almeno tre occasioni clamorose.
Questo ci deve far pensare e dobbiamo dare una svolta. Io sono arrabbiato, figuriamoci chi vede il Foggia da fuori.
La sensazione è stata che, ad un certo punto, la squadra si sia un po’ spaventata e di conseguenza bloccata. Questi pareggi danno fastidio, abbiamo un po’ di rammarico per i punti buttati ma la penalizzazione non deve essere un alibi. Grassadonia in discussione? Lo siamo tutti”.
Successivamente l’allenatore Grassadonia ha così analizzato il pareggio e la prestazione della sua squadra:
“Abbiamo fatto un buon primo tempo e schiacciato praticamente il Venezia nella metà campo. Poi abbiamo avuto l’occasione con il palo di Iemmello ma dopo il pareggio è cambiata l’inerzia della partita e ci siamo fatti condizionare. Quel gol ci ha tagliato le gambe, quando siamo rientrati in campo abbiamo accusato un po’ di stanchezza e ci siamo allungati. Non siamo stati compatti e loro hanno trovato gli spazi. Abbiamo rinunciato a Deli che ha avuto un affaticamento, Galano era stanco e ho dovuto inserire Busellato per accorciare un po’. Abbiamo sofferto contro una squadra che veniva da risultati importanti e che ci ha messo alle corde. Siamo stati poco propositivi e non abbiamo lavorato bene con i tre davanti. Non bisogna giocare tanto stretti altrimenti non trovi sbocchi e gli attaccanti devono lavorare un po’ più in ampiezza.
La formazione era molto obbligata perché avevamo molti giocatori fuori e chi è sceso in campo ha cercato di fare il massimo. Rubin non giocava da molto tempo ma ha fatto una buona partita. C’è ancora da migliorare.
I fischi dei tifosi? Sono la forza del Foggia. Se hanno fischiato si aspettavano la vittoria, come noi. Ma dal punto di vista dell’impegno la squadra ha dato tutto.
Noi allenatori siamo sempre a rischio. Lavoriamo e cerchiamo di farlo nella maniera migliore. È importante che il Foggia giochi con il supporto del pubblico per uscire da questa posizione di classifica. La giusta medicina? La vittoria”.