L’Italia verso la recessione, è il commento del Centro Studi Promotor dopo i dati emanati dall’Istat sulla crescita del Pil. Seconda doccia gelata sulle speranze di accelerazione della ripresa dell’economia italiana. La prima era arrivata il 30 ottobre con la stima della crescita del Pil nel terzo trimestre 2018 che l’Istat aveva ipotizzato pari a zero. Oggi l’Istat rettifica quella previsione e informa che il Pil del terzo trimestre di quest’anno ha accusato un calo dello 0,1% rispetto al trimestre precedente dopo quattordici trimestri di crescita. Lo scrive il Centro Studi Promotor, commentando i dati Istat sul Pil. Come è noto – commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – secondo le convenzioni degli economisti, due variazioni negative consecutive del Pil segnano l’entrata in recessione. Ed oggi appare molto probabile che anche il quarto trimestre di quest’anno farà segnare un calo. D’altra parte la sequenza degli incrementi trimestrali del Pil nel 2017 e nel 2018 non lascia dubbi sulla tendenza in atto. Si è passati infatti da +0,5% del primo trimestre 2017 a + 0,3% nel quarto trimestre 2017 a +0,2% nel secondo trimestre 2018 ed ora a -0,1% nel terzo trimestre 2018. Il 2018 lascerà quindi agli italiani un Paese in recessione. Le ultime stime dell’Istat sulle prospettive dell’economia italiana nel 2018 e nel 2019 ipotizzano che nell’intero 2018 il Pil crescerà dell’1,1% e che il 2019 sarà caratterizzato da un Pil in accelerazione (+1,3%). Il dato diffuso oggi sul calo del Pil nel terzo trimestre del 2018 induce a ritenere che queste previsioni debbano essere riviste.