In questi ultimi anni molti allenatori, una volta terminata la carriera da calciatori, hanno intrapreso la strada della panchina. Purtroppo, alcuni di essi, pur essendo stati dei gloriosi atleti, si sono rivelati dei flop assoluti alla guida di importanti squadre di serie A.
Percorso totalmente diverso, invece, per Marco Baroni, attuale tecnico del Benevento, neopromossa in seria A.
La sua carriera è stata ottima da calciatore, vestendo tra le altre le maglie di Roma, Napoli e Fiorentina. Da allenatore ha iniziato dal basso. Siede, infatti, per la prima volta in panchina come tecnico del Rondinella in serie C2.
Il suo percorso non è affatto semplice. Gli esoneri sono molti, e la stagione giusta tarda ad arrivare. Nel lontano 2011 la svolta sembra arrivare. Dopo due esoneri in due anni, gli si presenta l’occasione della Juventus primavera, con la quale vince, nel biennio successivo, un torneo di Viareggio e una coppa Italia. Gli ottimi risultati con i giovani bianconeri sono una rampa di lancio verso il calcio che conta.
Trascorre le successive stagioni in serie B, mettendo in risalto un buon gioco, non sempre però seguito dai risultati. Ed è per questo che i presidenti delle società nelle quali ha lavorato non hanno mai creduto in lui. Questo è da sempre uno dei limiti delle società italiane: non dare fiducia al lavoro svolto dal proprio allenatore.
Chi ha dato fiducia a Marco Baroni è stato sicuramente Oreste Vigorito, il quale gli affida il difficile compito di guidare una formazione mai stata in serie B e di portarla ad una complicata salvezza.
Raggiungere la fatidica quota salvezza è un semplice compito per Baroni e i suoi ragazzi. E allora l’obiettivo diventa, partita dopo partita, sempre più alto. E ad un certo punto della stagione, a Benevento sognano, addirittura, una promozione diretta nella massima serie. Ma un leggere calo psico-fisico ha fatto terminare il campionato dei giallorossi al quinto posto. Risultato comunque eccezionale. Non paragonabile, però, a quello che starà per accadere poco dopo la fine della regular season.
Difficile pensare ad una promozione tramite i Play Off, le squadre avversarie hanno più esperienza nell’affrontare questo tipo di partite e, per la maggior parte dei quotisti, gli Stregoni sono i meno quotati per la promozione.
Baroni ha dalla sua, però, delle armi importanti. Giovani di qualità mescolati a giocatori di esperienza sono un mix esplosivo, che permette a questo gruppo di realizzare un sogno, praticamente impensabile circa dodici mesi fa. La serie A ottenuta è merito sicuramente della società, dal presidente Vigorito al direttore Di Somma.
Ma chi ha saputo gestire al meglio alcuni momenti della stagione, è stato sicuramente il mister.
Molto probabilmente il vero segreto di Baroni è stata la bravura a lavorare con molti giovani inesperti, alla loro prima esperienza in un club professionistico. E la sua esperienza alla guida della Primavera della Juventus, ma anche di altre formazioni giovanili,ha portato i frutti in questa grandiosa cavalcata.
L’esempio di Marco Baroni è di un uomo a cui non è stato regalato nulla. Un allenatore che ha sempre creduto nelle proprie idee ed è andato avanti per la propria strada, raggiungendo un qualcosa di straordinario, facendo della pacatezza e del lavoro le proprie armi.
Il calcio italiano ha bisogno di più Baroni e meno raccomandati e privilegiati. Sarebbe un passo in avanti per tutto il sistema, per tornare ad alti livelli e stare al passo con le grandi d’Europa.