“L’opposizione sociale al governo gialloverde c’è, trasformiamola in un’opposizione politica”. Lo dice Luigi de Magistris, il sindaco di Napoli in un’intervista a Repubblica rilancia un appello pubblico che dà appuntamento il 1° dicembre a Roma: sullo sfondo c’è il tentativo di varare una “coalizione civica” per le prossime europee, a cui parteciperebbero – da una posizione defilata, si dice – Sinistra Italiana, Prc, Verdi. De Magistris non fa nomi ma tra gli “amici” del progetto ci sono Erri De Luca, Michela Murgia, Ilaria Cucchi, Mimmo Lucano, Cecilia Strada. E dagli Usa è pronto ad intervenire in collegamento anche Bernie Sanders, il leader socialista della sinistra americana. Un salto nazionale? “Se sei il sindaco di Napoli rappresenti già un punto di riferimento; semmai, dopo un’esperienza così importante e lunga, abbiamo deciso di provare a costruire con chi ci sta un campo largo, un fronte democratico e popolare, che possa unire tutte quelle esperienze che da anni lottano per diritti, beni comuni, contro le mafie, per lo sviluppo sostenibile, contro le privatizzazioni e l’austerità”. A chi gli chiede come mai nel suo appello la parola “sinistra” non compare mai, De Magistris risponde: “Il punto è che per molti anni troppi hanno utilizzato la locuzione senza poi tradurla politicamente. Io invece senza dire ‘sinistra’ credo di averla fatta nella mia città: rottura di sistema e affidabilità di governo”. “Escluse alcune categorie, cioè fascisti, razzisti, corrotti, mafiosi e ladri, noi parliamo a tutti, partendo dal presupposto che il nemico non può essere un altro essere umano. Vogliamo un’Italia costruita non sul rancore ma sulla solidarietà”, spiega e a proposito del governo aggiunge “manca un’opposizione parlamentare, ma ne esiste una sociale. Serve dare voce a quella. C’è una prateria politica davanti”.