n’operazione simile, in effetti, era avvenuta un anno fa negli Stati Uniti: nel settembre 2017 a Los Angeles e New York erano comparse diverse affissioni con una scritta nera su sfondo bianco che diceva “Netflix is a joke” (“Netflix è ridicola“). Dopo qualche giorno si rivelò che era stata la stessa Netflix a commissionare quei cartelli, per lanciare la sua line up di spettacoli comici (il font utilizzato era in effetti quello ufficiale di Netflix, cosa che aveva destato da subito sospetti, nel caso italiano invece i caratteri tipografici differiscono).
Per quella idea creativa l’agenzia che l’aveva messa a punto, la Battery, ha vinto anche un prestigioso Cannes Lion nel 2018, ovvero il massimo riconoscimento per la pubblicità.
I sospetti che dietro a tutto ci sia la stessa Netflix dunque crescono, sebbene l’ufficio stampa dalla piattaforma neghi. Wired ha contattato l’ufficio Manifesti e affissioni del Comune di Milano, che conferma che le affissioni in questione non sono abusive e sono invece regolarmente autorizzate: si tratta dunque di una campagna in piena regola, ma non è possibile conoscere il committente se non attraverso una laboriosa richiesta di accesso agli atti.