Giocare da attaccante centrale nell’Ajax, segnare e fare giocate da predestinato come sta facendo Kasper Dolberg, riporta alla mente dei tifosi dei lancieri ricordi indelebili, quando a gonfiare la rete delle porte dell’Amsterdam Arena(oggi Cruijff Arena) c’era gente del calibro di Van Basten, lo stesso Cruijff, Patrick Kluivert, Bergkamp o Zlatan Ibrahmovic.
Ovviamente il giovane Dolberg (classe 1997 e non ancora ventenne) ne ha ancora molta di strada da fare solo per avvicinarsi ai mostri sacri sopracitati. Ma ciò che sta dimostrando in questa stagione fa ben sperare sia i tifosi olandesi, sia la diregenza dell’Ajax, maestra a generare fenomeni per poi rivenderli a cifre esorbitanti.
Nel corso degli ultimi 30 anni sono stati pochi gli attaccanti non olandesi a lasciare il segno ad Amsterdam, due di questi sono Ibrahimovic e Luis Suarez, due degli attaccanti più forti del mondo. In particolare, tra Dolberg e Ibra ci sono alcuni elementi in comune. Innanzitutto sono entrambi nati e cresciuti calcisticamente in squadre del nord Europa, uno in Svezia, l’altro in Danimarca. Entrambi sono partiti da squadre di basso livello delle loro nazioni( Malmoe per Ibra, Silkeborg per Dolberg) per poi emergere grazie al proprio talento.
Ed è proprio cosi che inizia la carriera olandese di Dolberg, durante una partita con la propria squadra, emissari dell’Ajax, nel 2015, si accorgono di lui. Acquistato a gennaio per poche centinaia di euro, viene aggregato alla Squadra Giovanile, con la quale segna e gioca bene la maggior parte delle partite.
Infatti la stagione successiva, ovvero quella in corso, viene aggregato in prima squadra a soli 18 anni. E non è incredibile questo, siccome la politica dell’Ajax e di aggregare i giovani in prima squadra, ma è straordinario come il giovane Dolberg venga chiamato non per fare comparse durante il campionato ma il titolare inamovibile, sin dalle prime partite della stagione.
La fiducia che gli viene data la ripaga pienamente, segnando, per ora, 15 gol in 28 partite di Eredivisie, 5 gol in Europa League, dove l’Ajax è ad un passo della finalissima per un totale di 20 gol stagionali. Ottimi i numeri nella sua prima stagione in un grande club.
Per quanto riguarda la sua nazionale, la Danimarca, dopo aver fatto tutte le trafile, dall’under 16 fino all’under 21, pochi mesi ha anche esordito in nazionale maggiore in un match di qualificazioni mondiali.
La sua è una carriera agli inizi, ma quando una società come l’Ajax ti acquista e ti affida dopo poco la maglia da titolare al centro dell’attacco, significa che di talento ne ha in abbondanza. La speranza di tutti è che davvero ci troviamo di fronte al nuovo Ibra, le caratteristiche tecniche, fisiche e caratteriale ricordano davvero tanto il gigante svedese. E chissà se tra qualche tempo non lo vedremo calcare un campo molto familiare a Zlatan, quello di San Siro, con la maglia del Milan a guidare la squadra rossonera a tornare grande, un pò come fece Ibrahimovic nel 2011.