Probabilmente il campionato in corso è il più brutto degli ultimi 20 anni.
Le prime posizioni sono state decise o quasi da molti mesi, la media classifica non è cambiata di una virgola per circa 15 giornate e poi c’è il discorso retrocessione clamorosamente ridicolo.
Tre squadre sono già retrocesse da circa 4 mesi e una quarta, l’Empoli, sembra volersi inserire a tutti i costi a questa corsa per la serie B, ma Palermo, Crotone e Pescara sono così scarse da non permetterglielo.
È incredibile, infatti, come ogni volta che l’Empoli abbia giocato e perso prima delle tre citate, queste non abbiano mai accorciato sui toscani. E di occasioni ce ne sono state tante, mai sfruttate.
Il “povero” Lotito fu mediaticamente preso di mira dopo le dichiarazioni contro quelle società poco utili alla crescita del campionato. E come dargli torto dopo queste ultime stagioni? Dove ogni squadra che sale dalla B, torna da dove è venuta 365 giorni dopo. E quest’anno è toccato ad un Crotone mai competitivo per affrontare un campionato del genere. E prima dei calabresi a Carpi e Frosinone, semplici comparse in serie A.
Il buon Lotito sbagliò forse nella forma ma non nel concetto: queste squadre sono il male del calcio italiano, senza mezzi termini.
Fin quando avremo questi problemi, non potremo mai avvicinarci alla competitività degli altri campionati maggiori, dove le squadre che partono per salvarsi vincono i campionati o si qualificano per le coppe europee. E il motivo non è solo economico ma anche di organizzazione societaria, assolutamente straordinaria per quanto riguarda la maggior parte delle squadre inglesi, tedesche e spagnole.
Le possibilità di cambiare questo trend negativo ci sono e bisogna solo attivarsi, sempre se chi deve governare ne abbia davvero gli interessi.