COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE. Ormai ci siamo. Mancano solo due giorni allo scontro diretto tra Juve e Napoli. Da mesi si sta parlando di questa partitissima, dal valore di una vera e propria finale, ed ecco che adesso mancano solo 48 ore. Le due squadre arrivano a questo appuntamento non al meglio della condizione psico-fisica: il Napoli nonostante la vittoria nel turno infrasettimanale, ha comunque palesato difficoltà che ad inizio stagione non aveva mai avuto. Stesso discorso per la Juventus; il pareggio di Crotone, dopo una partita giocata sotto tono, qualche tempo fa si sarebbe trasformato in una netta vittoria. Brutte prestazioni, partite giocate non al massimo ed errori di troppi che a questo punto della stagione possono anche starci, visto che Napoli e Juventus hanno giocato quasi 50 partite senza considerare le partite disputate dai nazionali durante l’anno. Ma gli ultimi residui di energie, le due formazione le vorranno sicuramente spendere domenica sera a Torino all’Allianz Stadium. A proposito, da quando i bianconeri hanno il nuovo stadio, il Napoli non ha mai vinto e il risultato complessivo è di 17-3 per i torinesi. Un trend da invertire, mai come quest’anno. E se dovesse essere sfatato il tabù Stadium, davanti agli azzurri potrebbe aprirsi uno scenario davvero favorevole.
POSSIBILI MODULI: LA SFIDA ALLEGRI VS SARRI. Oltre la condizione fisica e mentale delle due formazioni, altro aspetto importante saranno i due schieramenti. In queste partite così affascinanti, i moduli dovrebbero passare in secondo piano. E invece in questa sfida no. Allegri e Sarri sono due maestri, diversi tra loro ma due insengnanti di calcio e la vittoria di questo scontro diretto potrebbe passare anche dalle scelte dei tecnici oltre che alle giocate di Higuain o Insigne. La Juventus, rispetto al Napoli, è molto più versatile dal punto di vista tattico. Da 7 anni a questa parte è passata dal 3-5-2 di stampo contiano, al 4-2-3-1 di Allegri. Modulo degli ultimi mesi, invece, è stato il più europeo 4-3-3 o 4-3-2-1. Insomma vasta scelta per il tecnico livornese che potrebbe impostare la partita in diversi modi, ma tutto dipenderà dai recuperi di uomini importanti come Pjanic e Mandzukic. Sarri, invece, è molto più integralista e difficilmente lascerà il 4-3-3, suo modulo ormai da decenni. Ma c’è da sottolineare un aspetto importante: la condizione di Milik. L’attaccante polacco ha una voglia matta di riscattare le due stagioni sfortunate e nelle ultime uscite, tra gol e giocate importanti, ha portato punti decisivi alla causa(peccato per l’errore contro il Milan). Non schierarlo dal primo minuto potrebbe essere una scelta sbagliata. Mister Sarri lo sa, e di sicuro starà pensando ad un cambio di modulo per domenica sera: 4-2-3-1, fuori Hamsik e dentro le quattro punte. In una partita del genere, in pratica da dentro o fuori, il Napoli dovrà certamente osare di più per sperare di portare a casa i tre punti.
LA TENSIONE, L’ANSIA, LA PARTITA SCUDETTO. “Lo scontro diretto non è decisivo”. In queste settimane se non addirittura mesi, i due allenatori avranno detto questa frase un centinaio di volte. Bugia. Questa partita vale uno scudetto e lo sanno benissimo i due toscani. Una vittora della Juventus porterebbe i bianconeri a +7, un margine di vantaggio incolmabile a sole 4 partite da giocare. Una vittoria, invece, del Napoli accorcerebbe le distanza da -4 a -1 e allora il discorso sarebbe clamorosamente diverso. Inter e Roma sulla strada dei bianconeri nelle ultime uscite potrebbero essere scogli decisivi per consegnare lo scudetto ai Partenopei e riportare un titolo sotto al Vesuvio che manca da troppi anni. Ovviamente c’è un terzo risultato, il pareggio. Certo, farebbe comodo alla Juve e probabilmente Allegri imposterà la gara proprio per questo risultato, ma la speranza di milioni di tifosi è che questa partita sia giocata a viso aperto con un punteggio matto e con tanti gol. La speranza un pò di tutta Italia che attende questa partita da troppo e un pareggio sarebbe veramente riduttivo.