Salerno. Si cerca un movente più solido per dare una spiegazione alla violenta uccisione del 19enne Antonio Alexander Pascuzzo ucciso Buonabitacolo in provincia di Salerno due settimane fa e trovato sabato scorso in un terreno nei pressi della piscina comunale in disuso. Il suo assassino Karol Lapenta è in carcere a Potenza dopo aver confessato ma gli inquirenti vogliono capire cosa abbia spinto il giovane coetaneo e amico della vittima alla premeditazione dell’omicidio. Perchè gli investigatori sono convinti che si tratti di un omicidio premeditato e soprattutto vogliono capire se vi sia qualche complicità. Ovvero se vi sia qualcuno che abbia spinto Karol a compiere quell’omicidio così violento: sette coltellate al petto e alla schiena dell’amico e poi anche un calcio in faccia in segno di spregio dopo aver trascinato e abbandonato il cadavere dietro ai cespugli. Aveva portato con se un coltello da macelleria e indossava scarpe anti infortunistica (tutto sequestrato) e aveva dato appuntamento via sms ad Antonio. I due si conoscevano bene e si frequentavano. La vittima, che aveva dei precedenti per spaccio, infatti era il fornitore ufficiale dell’hashish dell’assassino. Gli investigatori vogliono capire perché quell’appuntamento mortale. Cosa c’è dietro. Intanto continuano gli interrogatori di parenti, conoscenti e amici dei due protagonisti della vicenda per avere un quadro completo in chiave processuale. Non si vuole lasciare nulla a caso per l’omicidio di Antonio che ha scosso la tranquillità del piccolo paese del Vallo di Diano. Ieri intanto si svolti svolti i funerali del ragazzo a cui ha partecipato una folla commossa. Don Antonio Garone durante la sua omelia ha esortato i giovani: “Rifiutate la droga”.