Dopo il pareggio a reti bianche in casa dell’Atalanta, l’Inter si appresta ad ospitare il Cagliari a San Siro. Le ultime partite per i nerazzurri sono state molto deludenti, e contro i sardi i tre punti saranno obbligatori per continuare ad inseguire il sogno Champions. Spalletti, in conferenza presenta la sfida di domani:
Le battaglie si vincono prima nella mente: a Bergamo l’Inter è mancata di cattiveria – “L’inizio del match non ci ha visto cattivi, ma nel secondo tempo è stato differente. Si è già passato quel periodo. Fosse stato all’inverso… Ho riguardato partite del passato giocate dall’Inter a Bergamo e non mi sono sembrate molto diverse. Sono sempre state molto difficili. Nel primo quarto d’ora si è sbagliato qualcosa: può darsi che non sia stato bravo io a fargli capire determinate cose. Poi però dopo il predominio caratteristico dell’Atalanta, abbiamo costruito tanto. Abbiamo sbagliato il gesto tecnico finale, ma in fondo alla gara non c’è stata tutta questa differenza che si vuol dire. E’ alla realtà della squadra che bisogna guardare. Tra una gara e un’altra succedono diverse cose”.
La squadra ha o no qualità tecnica: ci sono pochi giocatori decisivi? – “Quando si dice qualità tecnica si pensa a tante cose. Per certi versi è stata fatta vedere e perché questa venga fuori bisogna mettere carattere, fisico e attenzioni. La classifica vuole che si metta tutto questo. L’obiettivo è crescere in maniera continua, mettendoci sempre qualcosa di più sia individualmente che nel collettivo. C’è chi segna di più e chi meno. La FIGC ci ha messo ha disposizione un solo campionato ed è in questo che bisogna trovare qualcosa che faccia da traino. Non ci illumina nessun altro, se non noi stessi”
Rafinha è pronto per giocare tutto il match? – “Sta bene. Quando non giochi per così tanto tempo è un continuo provare. Si guarda alla gestione interna, oltre che la valutazione nella gara precedente”
Cosa serve adesso per vincere? – “Non si può più gestire niente. Non so quanti punti dovremo fare, dobbiamo analizzare situazione partita dopo partita. La vittoria di domani è il nostro unico obiettivo. Qualche gara in cui abbiamo segnato poco non deve mettere in discussione le nostre prestazioni. Siamo a posto. “
Il mal di gol la infastidisce: chiederà più concretezza sotto porta? – “Rafinha non deve essere amareggiato di non aver fatto gol quanto del tiro che lo avrebbe preceduto. La squadra in generale compreso lui nelle ultime partite ha creato delle opportunità. Si deve essere maggiormente esigenti sul gesto della finalizzazione. La preparazione per far gol la squadra l’ha avuta. Non c’è nessun coniglio da tirar fuori dal cilindro. Non siamo riusciti a segnare ma il passo non è distante dal riuscire a farlo. Quando poi non si vince è un giocarsi nei prossimi match nelle gare finali. Sulla difesa a tre o quattro sono tranquillo. Se invece di due occasioni da gol ne creiamo cinque o sei cambia. Nel corso della stagione abbiamo già apportato diverse modifiche in corso. E’ fondamentale ciò che la squadra determina sul campo con questo o quel modulo. Certe valutazioni vanno fatte. Ci sono anche altri calciatori in rosa”
Sarà ancora difesa a tre? – “Sulla difesa a tre o quattro sono tranquillo. Se invece di due occasioni da gol ne creiamo cinque o sei cambia. Nel corso della stagione abbiamo già apportato diverse modifiche in corso. E’ fondamentale ciò che la squadra determina sul campo con questo o quel modulo. Certe valutazioni vanno fatte. Ci sono anche altri calciatori in rosa. Non sono tante le squadre che segnano di più. La Lazio per fare tanti gol ne ha presi altrettanti. Non tiriamo fuori solo cose che fanno comodo. Se questi sono i numeri è perché abbiamo tirato fuori valori da altri numeri. Chi ha fatto di più e meglio sono squadre che ci stanno davanti da anni”.
Guarda alle gare di Lazio e Roma? –“Certo. Una di queste con noi rimarrà fuori. Il Milan non è tagliato fuori stando ai numeri. Le gare che si hanno a disposizione non mostrano molte differenze tra l’Inter e le altre in corsa per un posto in Champions. Si guarda tutto” Candreva come si sta allenando: la sua condizione? – “Bene, ha ricominciato a giocare palla al piede” In una stagione ci sono momenti diversi. Adesso quale sta attraversando la sua squadra? –“Uno in cui sappiamo ciò che vogliamo e dove stiamo andando. Le analisi poi le faremo in fondo ma siamo in condizione di poterli leggere in maniera positiva” A Bergamo ha vinto l’avversario o la poca convinzione? – “Non eravamo troppo sicuri di pareggiare la loro fisicità. Di voglia di andare nell’uno contro uno in Serie A ho visto poche squadre come l’Atalanta. Loro li prendono apposta certi giocatori. Non mi sono andate giù le poche punizioni a nostro favore. Non siamo riusciti a guadagnarne molte. Questo è indicativo del fatto che abbiamo lottato poco”. Da cosa è dipeso l’ingresso di Karamoh solo nel finale? – “E’ vero, l’ho messo troppo tardi. Nelle prossime partite magari giocherà di più. E’ un bravo ragazzo e ci potrà servire” La Roma è ancora in corsa in Champions League: può perdere qualcosa sul piano psico-fisico? –“Secondo me ha il calendario più abbordabile di tutti. Se si va a fare una comparazione, mi sembra che siano messi meglio. La vittoria contro il Barcellona le ha dato tantissimo. Hanno innalzato il livello di confronto e forza contro qualsiasi avversario. Ci si può aspettare di tutto contro di loro. Hanno in mano il loro destino. La Roma ha dato a tutti una visibilità maggiore. Gli si deve dire grazie”. Contro chi dovremo aspettarci le cose migliori? – “Mi aspetti di fare un ulteriore passo in avanti dal punto di vista caratteriale. Il momento è adesso e mai più”. La difesa a tre cosa le dà più e cosa meno? – “In più la possibilità di tenere più uomini in mezzo al campo. Non gli si deve dare la possibilità al Cagliari di gestire il pallone nel loro centrocampo. Sau ad esempio è una falsa punta che fa un grandissimo lavoro attorno a Pavoletti. Arrivano sempre con i due centrocampisti in chiusura. Se guardiamo come si è preso gol a Cagliari si capisce bene quel che intendo. Dentro in campo dobbiamo essere in tanti. L’obiettivo è rompere la loro linea stretta di difesa. A quattro si può tornare a condizione che uno dei terzini faccia anche il lavoro del centrale. Conta il contributo e l’equilibrio di tutta la squadra”.
La Roma è ancora in corsa in Champions League: può perdere qualcosa sul piano psico-fisico? – “Secondo me ha il calendario più abbordabile di tutti. Se si va a fare una comparazione, mi sembra che siano messi meglio. La vittoria contro il Barcellona le ha dato tantissimo. Hanno innalzato il livello di confronto e forza contro qualsiasi avversario. Ci si può aspettare di tutto contro di loro. Hanno in mano il loro destino. La Roma ha dato a tutti una visibilità maggiore. Gli si deve dire grazie”. |