Il 21 Marzo si celebra la Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia. Non a caso è anche l’equinozio di primavera, simbolo di rinascita dopo il lungo inverno. Infatti questo giorno vuole combattere apertamente contro la criminalità organizzata presente in Italia e soprattutto vuole ricordare tutte le vittime cadute per mano di essa. Nel 2017 lo Stato Italiano ha istituito questa celebrazione per legge, dandole quindi anche un’enorme attenzione mediatica.
Sono state contante in tutto circa 950 vittime di Mafia, anche se in via ufficiosa se ne contano molte di più. Non si tratta solo di ricordare il nome dei grandi eroi nazionali, come Falcone e Borsellino, ma anche e soprattutto quello di porre attenzione a coloro che sono deceduti per via casuale, stando al momento sbagliato nel posto sbagliato, colpiti da una pallottola o da una bomba. Si tratta di ricordare i piccoli imprenditori uccisi per non aver pagato il “pizzo”, commercianti che si rifiutano di sottomettersi ala criminalità locale, vittime coinvolte per ricatto negli affari loschi di ‘ndrangheta, camorra, sacra corona unita e così via..
Si vogliono ricordare le vittime silenziose, quelle che non hanno alcun impatto mediatico, quelle a cui non sono dedicate prime pagine o servizi ai tg e che quindi cadono nel dimenticatoio, frantumando però famiglie. Con questa celebrazione si vuole dire “BASTA”: basta alle estorsioni, ai ricatti, alla violenza, all’illegalità, all’omertà, alla morte.
La penisola italiana, da nord a sud, è invasa da manifestazioni, cortei, bandiere, striscioni e giovani che hanno voglia di vedere questo Paese sotto una luce diversa, più bianca, più pulita, più sicura.