Nove mesi per la morte dell’operaio 50enne Giovanni Celentano, è quanto chiesto dal pm nei confronti di un imprenditore sorrentino che si occupa di tendaggi. L’ottobre del 2013 il 50enne precipitò da una terrazza dell’hotel San Pietro di Positano mentre si occupava della manutenzione di tende. Secondo l’accusa l’uomo non aveva tutte le imbracature di sicurezza necessarie che avrebbero evitato la caduta nel vuoto. L’operaio era intento a smontare una teda quando improvvisamente la scala su cui era salito è scivolata. Celentano fece un volo di circa trenta metri, cadendo sulle rocce della costiera morendo sul colpo. Secondo il pm quella scala non era stata ancorata al muro e lui non aveva le dotazioni di sicurezza che avrebbero dovuto garantire di lavorare senza incidenti. Inizialmente gli indagati erano due, in un primo momento nel mirino della procura finì anche la proprietà dell’albergo ma la posizione è stata poi archiviata. Per recuperare il corpo fu chiesto anche l’intervento di un elicottero dei vigili del fuoco, sul posto giunsero anche i militari della guardia costiera e i carabinieri che hanno eseguito le indagini di rito. L’urto, secondo i rilievi, sarebbe stato fatale e infatti l’uomo è morto sul colpo. Dopo quasi cinque anni questa terribile storia sembra giungere a conclusione. Il prossimo 27 aprile dovrebbe essere emessa la sentenza dei giudici.