Stella Lucca, la mamma di Gaetano il 15enne di Melito aggredito dal branco alla stazione della Metropolitana di Chaiano e a cui è stata asportata la milza come conseguenza delle gravi ferite riportate, ha commentato il fermo degli aggressori di suo figlio: “Certo, è una bella giornata perché gli aggressori di mio figlio sono stati individuati e fermati. Ma resta tutta la tristezza per questi ragazzini che hanno compiuto un gesto così violento e senza motivo. Perché non dobbiamo dimenticare che sono solo ragazzini”. La notizia le è arrivata, come riporta Il Mattino, mentre accompagnava il figlio all’ospedale San Giuliano, dove i medici gli hanno tolto i punti dalla ferita. “Hanno scelto una strada sbagliata – commenta la mamma del quindicenne di Giugliano -. Per evitare che in futuro ripetano queste azioni devono essere seguiti ed aiutati come tutti i giovani in difficoltà”.
“Sono un genitore che ha passato momenti difficili – continua – e spero che nessuno debba mai più vivere esperienze come questa”. Gaetano non ha voglia di parlare, la ferita fa male e, ieri, a causa di un breve malore non è potuto tornare a scuola, dai suoi compagni che lo aspettavano con striscioni e disegni. Stella ringrazia “anche a nome di Gaetano, le forze dell’ordine. L’appello resta sempre quello di denunciare fatti del genere. Bisogna rimanere qui a Napoli e contribuire ciascuno dal suo mondo a cambiarla. Anche io, pur ritenendomi forte, mi rendo conto di aver bisogno di maggiore sostegno, ma vado avanti con fiducia. Lo devo a mio figlio e a quei giovani che vanno, lo ripeto, aiutati”. Gaetano è ancora moralmente giù perché si vede troppo magro. Vuole recuperare la forza fisica e tornare al più presto in palestra.
Gaetano dopo l’aggressione brutale era atteso dai compagni di scuola dell’Istituto Minzoni di Giugliano dove ieri mattina, in coincidenza con il suo annunciato ritorno in classe, era stato organizzato un incontro con i carabinieri per parlare di bullismo e cyberbullismo che è stato seguito da tanti studenti. Anche il preside dell’istituto Nicola Rega ha commentato con soddisfazione l’operazione della polizia: “Siamo contenti che questa cosa è andata a conclusione, dall’altro lato però come educatori ci poniamo il problema di questi ragazzi. Non si tratta solo di Gaetano ma di tutti. Non si può vivere con questo disagio sociale, non è un bene per loro. Noi siamo severi nelle nelle nostre attività educative ma lo Stato deve essere presente per coloro che sbagliano e sono recidivi; c’è bisogno di una battaglia di prevenzione e educazione”.