“Il numero complessivo di reati è allarmante, ma non viviamo in una città in agonia. Le baby-gang non vanno sottovalutate: registriamo un salto di qualità della criminalità minorile con reati legati allo spaccio o al patrimonio. Il problema va affrontato sul piano della bonifica sociale. Questi ragazzi provengono da famiglie disastrate, non frequentano la scuola e hanno per modelli calciatori, veline e camorristi. Quando si dice che bisognerebbe risolvere solo sul piano della pena si dice una cosa sacrosanta, ma non basta. Fermezza e recupero vanno insieme. Si può pensare di estendere il potere di arresto ora solo limitato a reati gravi dai 9 anni di reclusione in poi oppure a misure alternative alle misure di prevenzione. Togliere il minore alle famiglie è ultima spiaggia”. Così Luigi Riello, procuratore Generale presso la Corte di Appello nella conferenza stampa in vista dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2018 prevista per sabato mattina a Maschio Angioino.