“Il fenomeno delle baby gang a Napoli o piu’ in generale della devianza minorile rappresenta un problema non solo nel napoletano, oggi al centro dell’attenzione mediatica, ma anche in molte province, e non solo del sud, del nostro Paese”. Ad affermarlo e’ Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia. “In molti hanno evidenziato che non puo’ trattarsi di un problema da affrontare solo in termini repressivi o attraverso le sole forze di polizia – prosegue Letizia – ma che deve essere necessariamente fatto qualcosa per consentire una educazione o rieducazione di questi giovani. Resta la domanda di chi deve intervenire e come. Io credo che una parte importante spetti a quanti veicolano messaggi sbagliati o che possono essere visti da menti poco esperte e suggestionabili su televisione e social network”. “Specie nelle famiglie prive di mezzi per garantire una adeguata educazione – continua il segretario dell’Associazione – questi giovani hanno accesso incontrollato ed indistinto a immagini che esaltano la violenza, la prevaricazione, e che rischiano di trasformare in protagonisti, e quindi in esempio, figure criminali. Per questo penso che oltre alle figure istituzionali preposte alla cura ed alla tutela dei ragazzi, scuola, servizi sociali e procure minorili, molto debba essere fatto da chi ha il potere di trasmettere o condividere video e messaggi pericolosi. I ragazzi di oggi identificano il proprio successo con la visibilita’ e se non riescono o non possono esserlo nel bene lo fanno nel male. Ecco perche’ credo che una riflessione sulla comunicazione vada fatta in modo responsabile da chi quotidianamente e’ fonte di ispirazione per questi giovani”. le considerazioni di Enzo Letizia sul problema delle baby gang a Napoli non mancheranno del suscitare polemiche soprattutto nel mondo dell’associazionismo giovanile.