Australia sotto shock per il suicidio Ammy Dolly Everett, una 14enne che non ha retto a continui episodi di bullismo on line e si e’ tolta la vita il 3 gennaio a Warwick, un sobborgo di Perth, nell’ovest del Pase. La ragazzina era conosciuta per aver prestato il volto 8 anni fa a una campagna pubblicitaria di una azienda produttrice di cappelli tipici, la Akubra. Il padre Tick Everett, che ha rivelato i motivi del suicidio della figlia, in un post su Facebook ha invitato i bulli che hanno spinto l’adolescente a compiere il gesto estremo a venire domani al suo funerale per “assistere alla completa devastazione che hanno creato”. “Non saprete mai cosa avete fatto finche’ non sarete venuti”, ha detto. La famiglia di Ammy ha lanciato la campagna #stopbullyingnow, che si e’ diffusa rapidamente sui social media, e vuole creare un fondo – il “Dolly’s Dream” – per aumentare la consapevolezza su bullismo, ansia, depressione e suicidio giovanile. Anche la storica azienda di cappelli, nata nel 1874, si e’ detta “scioccata e angosciata” dalla morte della ragazza. “Il bullismo di qualsiasi tipo e’ inaccettabile”, si legge in una nota. Secondo i dati del National Centre Against Bullying, in Australia un ragazzino su 7 e’ vittima di episodi di bullismo.