Caro Beppe,
spiace dirlo, ma ti avevamo avvertito.
Ti avevamo spiegato per tempo -eravamo ancora in campagna elettorale- che la candidata che avevi scelto non era una qualunque, ma aveva una storia. Ti avevamo spiegato che era organica alla peggiore destra, quella del sacco di Roma degli anni di Alemanno. Quella durante il cui dominio, mafia capitale si è impadronita della città. Te lo abbiamo detto e ci hai insultato.
Quando si è insediata in Campidoglio ti abbiamo raccontato che stava affidando i ruoli chiave a personaggi ben noti alla città. Ancora una volta non ci hai ascoltato e l’hai coperta, mentre ci spiegava che attaccavamo Marra perché era nemico dei poteri forti. Proprio così: nemico dei poteri forti!
Poi Marra è stato arrestato e l’hai spedita a dire che era uno qualunque. Lo ha fatto leggendo un foglietto e poi è scappata.
Ma non c’è solo questo caso.
Nei mesi passati abbiamo provato a spiegarti mille volte che l’assessore Muraro era un problema. Che anche lei era parte di un sistema. Che difendeva un grumo di interessi, anche questi ben noti in città. Abbiamo fatto nomi e cognomi (hai presente Cerroni?). E ancora una volta hai difeso la Raggi quando consentiva alla Muraro di cacciare chi quegli interessi contrastava, come l’ad di Ama Fortini.
Anche questa volta avevamo ragione noi, e la Muraro alla fine si è dovuta dimettere.
Qualcosa di simile sta accadendo in Atac, dove un galantuomo come Rettighieri è stato messo alla porta dal sindaco e la tua giunta sta consentendo la restaurazione clientelare. E la distruzione dell’azienda. Sta persino tornando parentopoli, grazie a voi. E niente, nonostante le denunce, tu preferisci far finta di niente.
Come a Ostia.
Quante volte ti abbiamo raccontato cos’è il m5s in quel territorio? E per tutta risposta hai scelto l’impresentabile Ferrara come capogruppo al comune. E ora vorresti farlo vice sindaco. Uno che sostiene che il problema di Ostia è Libera e che va a braccetto con le finte associazioni antimafia che cinguettano ammiccanti con gli Spada.
Vedi Beppe, il problema non è Il povero e inutile Frongia. Il problema è cosa -grazie anche alla Raggi, ma non solo alla Raggi- è diventato il tuo partito a Roma. Roberta Lombardi qualche giorno fa ha detto che mafia capitale è ancora in campidoglio. Non so se sia davvero così, ma so che voi che avevate promesso la rivoluzione, avete invece spalancato le porte alla restaurazione.
Dico voi, caro Beppe, perché tu hai deciso sempre di avallare queste scelte. E ne sei quindi pienamente corresponsabile. E non sarà facendoci sapere che sei arrabbiato che nasconderai il problema. Lo hai fatto ancora una volta in queste ore, pensando di risolverla con un rirquilibro nei rapporti tra le correnti grilline. E con un post. Non ti ha creduto nessuno, basta leggere cosa scrivono in queste ore i tuoi elettori per capirlo.
Fattelo dire per l’ultima volta: così non funziona. E non durerà. Noi ci siamo passati, e abbiamo lavorato per ripulire, rigenerare, cambiare. Non abbiamo fatto finta di niente, non abbiamo nascosto la polvere sotto al tappeto.
Abbiamo pagato un prezzo altissimo, ma oggi possiamo guardare i romani a testa alta. Voi no. Voi vi vergognate di questa giunta e del vostro sindaco. E ogni giorno che passa la vergogna aumenterà.
Ah caro Beppe, un’ultima cosa: pensavo di indirizzare queste riflessioni a Di Maio o a Di Battista, i tuoi giovani leoni. Solo che si sono sciolti come neve al sole e sono spariti. Evidentemente quando non imparano a memoria gli slogan pensati da un ex concorrente del grande fratello, per trovarli bisogna rivolgersi a chi l’ha visto.
Peccato.
Anche se -a dirla tutta- non abbiamo sentito granché la loro mancanza.