Sulla scia delle altre, anche al “Severi” si occupa



Sulla scia del Plinio Seniore, del Vitruvio e del Viviani anche il Liceo Severi ha deciso di occupare.

Le motivazioni? Varie ma anche vane: l’assenza di distributori (presenti al Severi da almeno 10 anni e poi improvvisamente prelevati dalla hall dell’istituto perché “strumento di distrazione”); l’alternanza scuola/lavoro non accettata dagli studenti considerata soltanto come perdita di tempo che può essere dedicata allo studio; scarsa organizzazione dei viaggi di istruzione;  informazioni minime sui diritti e doveri degli studenti troppo spesso tagliati fuori dalle decisioni importanti riguardanti il loro futuro e il futuro della scuola; scarso dialogo fra preside e corpo studentesco e infine, la più importante, il rifiuto della preside di concedere ai ragazzi “la settimana dello studente”.

Questi motivi non hanno però avuto largo consenso, infatti 700 persone hanno occupato la scuola, ma i restanti 300 hanno deciso di non condividere l’iniziativa, così sono entrati a fare lezione. Un gesto ignobile a detta degli occupanti ma che  ha reso gli studenti frequentanti molto più maturi. Infatti l’idea di un’occupazione del liceo è già in circolo da qualche anno e di volta in volta cambia cause, come quella di bocciare la “Buona Scuola”. Si vuole rivivere il Severi di un tempo, quello del lontano 2012 in cui tutti gli studenti hanno dato vita ad un’occupazione senza precedenti. Tutti gli studenti hanno mangiato lì, dormito lì e organizzato perfino delle attività didattiche indipendenti. Quella odierna sembra essere fatta più per moda che per altro.

Tutt’ora il Severi è occupato ma si stanno già mettendo in atto delle trattative con la Preside al fine di smantellare tutto entro Sabato. In cambio ci sarebbe  la settimana dello studente frammentata nei vari giorni dell’anno o una settimana di continua autogestione… e Sabato probabilmente si entrerà al Liceo come se niente fosse.