Camorra, il sindaco si dimette dopo le minacce


Circa duecento persone, secondo quanto riferito dagli organizzatori, hanno preso parte a Casapesenna, paese del boss dei Casalesi Michele Zagaria, alla marcia di solidarieta’ svoltasi in favore del sindaco Marcello De Rosa. De Rosa, che non era presente alla marcia e che in passato ha denunciato e fatto arrestare gli estorsori del clan, si e’ dimesso lunedi’ scorso per i possibili rischi che correrebbero i suoi familiari. Una decisione maturata dopo l’aggressione denunciata dal fratello Luigi e avvenuta sabato 2 dicembre, quando tre uomini incappucciati – le indagini sono avvolte nel riserbo – lo avrebbero fermato mentre era in auto in una zona di campagna intimandogli di riferire al fratello sindaco di dimettersi, per poi sparare un colpo d’arma da fuoco all’indirizzo della vettura. Sul caso sono in corso le indagini della Dda di Napoli e della Squadra Mobile di Caserta, e nei giorni scorsi se n’e’ discusso anche in prefettura a Caserta durante il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. A complicare il lavoro degli investigatori il fatto che l’aggressione e’ avvenuta in una zona isolata e senza la presenza di alcun testimone. E’ stato convenuto di rafforzare la scorta assegnata al sindaco De Rosa, che e’ anche imprenditore edile, dal novembre 2014, dopo aver subito una rapina nella propria abitazione ed i cui responsabili non sono mai stati identificati. Il corteo di solidarieta’ e contro la camorra ha attraversato le strade del paese concludendosi davanti alla villa del sindaco. Presenti tra gli altri esponenti politici, l’europarlamentare del Pd Nicola Caputo, il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, i Giovani Democratici di Casapesenna, i rappresentanti di associazioni antimafia come Libera e Comitato don Diana. Secondo alcuni dei promotori ci si aspettava una presenza maggiore da parte della cittadinanza. “Dovevamo essere presenti – ha spiegato Valerio Taglione del Comitato don Diana – per rimarcare il nostro sostegno alle istituzioni territoriali, che vanno sempre appoggiate. Auspichiamo che la magistratura accerti presto quanto accaduto”.

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