Torre del Greco, spara contro la donna che ha aggredito la figlia: denunciato


Quattro colpi di pistola a salve verso la camera da letto della donna che poche ora prima aveva picchiato sua figlia. Questa la vendetta che si è consumata a Via Sannazaro, traversa di via Litoranea a Torre del Greco, dove è avvenuta la vicenda: prima con un litigio tra ragazze e poi con l’intervento della mamma di una giovane aggredita da altre coetanee e infine con la minaccia da parte del padre della minorenne schiffeggiata dalla donna.
Una vicenda ricostruita rapidamente dagli investigatori diretti dal primo dirigente Davide Della Cioppa e coordinati dal vicequestore aggiunto Mario Minichini.
Quando sul posto sono arrivati gli ispettori della sezione anticrimine Massimo Iacopino e Claudio Picarelli e il sovrintendente capo Vito Iannizzotto, chiamati proprio dalla donna spaventata dopo aveva udito i colpi di pistola provenire dall’esterno della sua camera da letto, la ricostruzione dei fatti che avevano preceduto l’episodio era apparsa subito chiara: recuperati i quattro bossoli, infatti, i poliziotti hanno cominciato a chiedere alla donna cosa fosse successo nelle ore precedenti da giustificare un simile episodio. Ed è saltata fuori la vicenda dell’aggressione subita dalla figlia di L. D., proprietaria dell’appartamento contro il quale sono stati indirizzati i colpi di pistola.
La donna ha raccontato infatti di essere intervenuta, giungendo sul posto a bordo della proprio auto, per sedare una rissa che vedeva vittima la figlia, aggredita da alcune coetanee, fino ad arrivare a sferrare uno schiaffo all’indirizzo di una di queste. Un episodio che ha insospettito gli agenti, che qualche ora più tardi hanno bussato alla porta di G.G., marittimo di 36 anni, indicato appunto come il padre della ragazza schiaffeggiata da L. D. Sono bastati pochi minuti ai poliziotti del commissariato di via Sedivola per fare confessare l’uomo, che proprio in questi giorni è in attesa di imbarco dopo un periodo di riposo.
G.G., che risulta incensurato, non solo ha raccontato come effettivamente fossero andate le cose, ma è andato anche a recuperare l’arma con la quale aveva esploso, a bordo di un motorino arrivato fino alla zona di via Sannazaro, i colpi di pistola all’indirizzo della camera da letto: si tratta di una perfetta riproduzione di una vecchia Beretta 85, una di quelle in passato in dotazione alle forze dell’ordine, completa di custodia in plastica, che l’uomo deteneva in casa. Una reazione che G.G. ha provato a giustificare col fatto che la figlia era stata colpita da L.D. Giustificazione che ovviamente non gli è servita a evitare una denuncia a piede libero all’autorità giudiziaria: il trentaseienne dovrà infatti rispondere dei reati di minacce gravi e porto senza giustificato motivo di oggetti atti ad offendere.
Clicca mi piace alla nostra pagina Facebook e resta sempre aggiornato sulle notizie dalla Campania

,