Il maltempo di settimana scorsa ha provocato molti disagi ai cittadini di Vico Equense, frane e gallerie chiuse hanno isolato da dieci giorni e medicinali e beni di prima necessità scarseggiano. Così mentre il Sindaco Buonocore chiede il distacco di un’insegnante presso il monte per garantire un percorso didattico ai 17 alunni dell’ Istituto Carlino, la Città Metropolitana invita il primo cittadino a chiudere la strada e far vigilare sulle aree interdette per evitare il transito lungo l’ex statale 269.
La risposta del primo cittadino non si è fatta attendere, una risposta dura: “Certi atteggiamenti sono offensivi: da Napoli inviano lettere, noi dobbiamo affrontare i problemi della gente. Se dal Faito contattano la guardia medica si chiede Buonocore quest’ultima che fa? È costretta a negare l’assistenza per rispettare l’interdizione della strada?” I residenti cercano di aiutarsi l’un l’altro ma questa situazione non può andare avanti per molto.
Ciò che era un paradiso ora si è trasformato in un vero e proprio inferno per gli abitanti abbandonati a se stessi. Una situazione che Gabriele Barra, fratello di Peppe Barra, racconta senza mezzi termini ai colleghi de Il Mattino. “Non abbiamo visto nessuno delle Istituzioni – dice. Nessuno ci ha informato della situazione o si è sincerato delle nostre condizioni. I politici vengono qui soltanto quando hanno bisogno di voti.
Ho girato il mondo, ho scelto di vivere sul Faito perché è un posto incantevole e tranquillo. Da tempo, però, è abbandonato. Giorni fa un vicino è sceso in paese e ha comprato pane, acqua e caffè per conto nostro. Tra noi residenti la solidarietà è forte, siamo l’uno a disposizione dell’altro. Ma nemmeno persone così garbate possono essere continuamente importunate.
Tra l’altro – continua – uno dei nostri figli è all’estero e un altro risiede a Moiano, al di là della frana. Se questo isolamento non dovesse terminare a breve, mia moglie non avrà altra scelta che correre il rischio raggiungere proprio Moiano o il centro di Vico con l’auto. Il problema principale è la mancanza di medicinali. Le nostre scorte – afferma – stanno finendo, a me occorrono persino le strisce per misurare la glicemia e ad Anna i farmaci per la tiroide. E pure il cibo scarseggia”.