Tutta Europa si aspettava lo spettacolo, ed è arrivato puntuale. Ma il risultato per il Napoli è estremamente negativo, 2-4 e qualificazione clamorosamente a rischio, dopo la vittoria in contemporanea dello Shakthar sul malcapitato Feyenoord.
L’inizio della gara è stato incredibilmente simile a quello dell’Ethiad Stadium, ma a parti invertite con il Napoli in pressing totale sugli inglesi e con un possesso palla quasi perfetto. Il vantaggio arriva praticamente subito grazie ad un’azione spettacolare tra Mertens e Insigne, il quale chiude a giro come solo lui sa fare. Trenta minuti di calcio champagne, una lezione ad una maestro come Guardiola. Poi, però, l’infortunio di Ghoulam (forse la notizia più brutta della serata dopo il risultato) e l’ingresso in campo di Maggio destabilizza gli equilibri difensivi, fin a quel punto perfetti. E dopo pochi istanti, da corner, arriva il parti di Otamendi, non marcato a dovere dal suo diretto interessato. Stessa situazione dopo pochissimi minuti con la traversa di Stones.
L’intervello serve a poco per i ragazzi di Sarri, i quali non riescono a riprendersi dal duro colpo subito a fine frazione . E purtroppo gli azzurri subiscono la rimonta dopo due minuti dal ritorno in campo, sempre da calcio d’angolo grazie all’altro centrale difensivo Stones. Disastrose le marcature da calcio piazzato, un difetto antico, basti ricordare i gol di Sergio Ramos durante la passata stagione.
Fortunatamente, la reazione arriva e con sè il pareggio su rigore di Jorginho. A questo punto della gara, il Napoli sembra poterla pure vincere, ma i fenomeni inglesi salgono in cattedra, con contropiedi da manuale del calcio. E proprio da contropiede arriva il nuovo sorpasso City: Sanè(il migliore in campo) semina diversi calciatori del Napoli, Aguero sfrutta un rimpallo e trafigge Reina. Gli ultimi 15 minuti di gioco sono quasi una formalità, il Napoli è sulle gambe e l’ennesimo contropiede inglese porta al quarto gol di Sterling.
Il risultato è pesante, ma la differenza sostanziale tra la squadra più forte del mondo (in questo momento) e una delle più belle d’Europa sta nei cambi. E’ quasi normale che alla fine della fiera a vincere sia la formazione che butta nella mischia gente come David Silva e Gabriel Jesus, e non il Maggio di turno (con tutto il rispetto per il terzino partenopeo, bandiera e pezzo di storia del Napoli). Il livello, oramai, si è maledettamente alzato, e queste prime quattro giornate di Champions League hanno confermato che il Napoli se la può giocare a viso aperto con tutti, ma un conto e giocarsela un altro e vincere. Ad oggi, è ancora impossibile battere le corazzate d’Europa per la squadra di Sarri.