Un film con una trama già vista e rivista quello che vede protagonista la Reggina da diverse, troppe, partite. Gli amaranto creano, costruiscono ma non riescono a mettere a segno le reti che, nel mondo del calcio, contano piu’ di qualsiasi altra cosa. Contro il Lecce, tra le mura del Granillo, l’ennesima prestazione al di sopra della sufficienza da parte degli uomini di Baroni, penalizzati, ancora una volta, dalla mancanza di una vera e propria punta che concluda le partite. Spal, Empoli ed oggi Lecce. Sarebbero tante le partite da elencare nella lista “nera” del club calabrese, reduce da una sconfitta immeritata sul campo. Gli uomini di Corini, protagonisti di una partita fisica, sono riusciti a portare via i 3 punti costruendo una sola azione, finalizzata dalla rete di Stepinski. La rete, quella che i padroni di casa hanno sfiorato diverse volte, prima con Del Prato e poi con Rivas, non trovandola. L’occasione piu’ nitida è passata però dai piedi di Mènez, con il francese che dal dischetto di rigore ha indirizzato il pallone tra le mani di Gabriel. La trama rimane identica anche dal punto di vista infortuni che, anche oggi, hanno visto concludere la partita prima dei 90′ finali di Rivas e poi, il piu’ atteso della gara, Charpentier, alla prima partita da titolare in stagione.
Le statistiche della gara mostrano una vantaggio schiacciante per i calabresi, con il 64% di possesso palla e ben 23 tiri in porta. Numeri che, sommati alle precedenti gare, rivelano un finale …già visto.