Covid, il virologo Crisanti: un lockdown a Natale per prevenire. Basta rincorrere il virus


Lockdown a Natale per abbassare la curva dei contagi, bisogna prevenire il virus non rincorrerlo

Penso che un lockdown a Natale sia nell’ordine delle cose: in quel periodo un lockdown potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare l’efficenza del contact tracing e dei tamponi. Così come siamo, con questi numeri, il sistema è saturato”. Lo ha detto su Rai News 24 il virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti,  citando l’esempio della Gran Bretagna che ha deciso di fare dei lockdown selettivi per regioni durante le prossime vacanze scolastiche nazionali. A livello europeo, ha spiegato, “il sistema è collassato” e “via via che i casi sono aumentati, la capacità di contact tracing e fare tamponi è diminuita e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione” del virus. “Più che misure sul comportamento occorre bloccare il virus sul territorio: tra 15 giorni, quando vedremo l’effetto di queste misure, non non vorrei trovarmi a discutere di 10-12mila casi al giorno“, ha proseguito Crisanti commentando l’ultimo Decreto del Presidente Conte. “L’aumento avuto nelle passate settimane fa prevedere che questi numeri peggioreranno”. Per l’esperto “i mezzi di trasporto affollati sicuramente favoriscono il contagio. Non abbiamo gli strumenti per controllare la capienza. Dobbiamo obbligare chi entra perlomeno a indossare mascherine chirurgiche e non fai da te o di stoffa. E’ una piccola cosa ma potrebbe avere più effetto che dire cambiare la capienza, cosa che poi nessuno controlla”.

L’allarme di Coldiretti. “Il lockdown a Natale è incubo da 4,1 miliardi per il turismo solo per le mancate spese degli oltre 10 milioni di italiani che lo scorso anno sono andati in vacanza nel periodo delle feste”. E’ questo quanto emerge dall’analisi Coldiretti-Ixè in riferimento all’allarme lanciato dal virologo dell’università di Padova Andrea Crisanti, sullo sviluppo della pandemia in Italia nei prossimi mesi e la possibilità di un lockdown natalizio. “Un duro colpo per il sistema economico già duramente provato da una estate che – sottolinea la Coldiretti – ha lasciato un buco da 23 miliardi nei conti turistici nazionali per il calo delle presenze italiane e l’assenza praticamente totale degli stranieri. A pagare il prezzo più salato sono le strutture impegnate nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Si stima peraltro – precisa la Coldiretti – che 1/3 della spesa turistica di italiani e stranieri in Italia sia destinata all’alimentazione”. “In gioco c’è un sistema turistico Made in Italy che si compone di 612mila imprese e rappresenta – conclude la Coldiretti – il 10,1% del sistema produttivo nazionale, superando il settore manifatturiero, con 2,7 milioni di lavoratori, il 12,6% dell’occupazione nazionale, secondo Unioncamere”