È già tempo di “Pirlolandia”: per alcuni è nato un movimento ancor prima che Pirlo metta piede in un campo per organizzare un allenamento.
Nemmeno 24 ore fa Andrea Pirlo è stato eletto nuovo allenatore della Juventus, nemmeno 24 ore e addirittura è nata già “Pirlolandia”. Esattamente cosa significherebbe questo termine? Legato principalmente a cosa? Abbiamo letto, sulle colonne di un noto giornale sportivo italiano, le ipotetiche idee tattiche di Pirlo, un possibile modulo, come piacerebbe giocare al nuovo allenatore della Juve. Quindi, si presuppone che la nascita del termine “Pirlolandia” sia legata a come giocherà l’anno prossimo la Juve. Lungi da noi attaccare il lavoro dei colleghi, ma quest’ultimi o sono dei maghi o hanno un rapporto così intimo con Pirlo da sapere già tutto delle sue strategie da allenatore.
Perché non dimentichiamoci una cosa fondamentale: Andrea Pirlo non ha mai diretto un allenamento in vita sua, non ha mai organizzato una seduta tattica e non ha mai gestito uno spogliatoio. È evidente che l’ex centrocampista conosca il calcio molto meglio dell’80% degli esseri umani, ma da qui a far nascere addirittura Pirlolandia ce ne vuole. Questo modo di fare potrebbe ledere in particolar modo la figura di Pirlo, perché potrebbe ritrovarsi tra qualche mese di fronte a un lavoro più grande di lui. E non è voler minimizzare la figura di un grandissimo del calcio come il buon Andrea ma semplicemente analizzare la realtà: il lavoro che andrà ad affrontare sarà difficilissimo. Per questo motivo, mettere una pressione tale prima che tutto abbia inizio è totalmente inutile. Attendiamo qualche altra settimana per giudicare il lavoro di Pirlo e poi 12 mesi per iniziare a creare filosofie di gioco che ad oggi non esistono assolutamente.
Nel frattempo sono arrivate appena le prime parole, le prime frasi scritte sui social dal neo tecnico bianconero: “Contento e orgoglioso di ricevere tanta stima e fiducia da @Juventus. Pronto per questa fantastica opportunità!”