Lo scontro, già iniziato nel cuore della notte appena trascorsa, tra i vari sindaci della Calabria e la presidente della Regione, Jole Santelli, ha scaturito diverse prese di posizione da parte di diverse istituzioni. Tra queste anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che pochi minuti fa ha pubblicamente preso una presa di posizione.
“Ieri sera, quando Riccardo Mauro mi ha avvisato dell’ordinanza firmata da Jole Santelli, pensavo fosse uno scherzo. Un’ordinanza del genere, firmata alle 22 di sera, non volevo crederci. Dando un’occhiata al decreto, ho letto cose assurde, come i termoscanner per misurare la temperatura, metodi antichi usati diversi anni fa. Noi sindaci non eravamo a conoscenza di questa ordinanza, nemmeno i prefetti. Le Regioni non possono adottare decisioni che ampliano le decisioni del Governo, lo sa chiunque, anche chi studia il primo anno di Giurisprudenza. Le Regioni possono adottare decisioni che restringono quelle del Governo. La Calabria deve ripartire con intelligenza. Questo decreto è una cosa illeggittima, è illogica perchè pericolosa. Se un commerciante riuscisse ad aprire e mettere due tavoli fuori, chi potrebbe andare a prendere il caffè? Solo chi ha la capità di poter muoversi sul territorio comunale; chi lavora, chi esce per una visita sanitaria…E’ illogica per una Regione che un giorno vuole l’Esercito in strada e quello dopo decide di fare il tana libera tutti. Un giorno “dobbiamo rimanere a casa” e quello dopo “è tutto apposto, uscite”. Ognuno deve fare il suo. Ci saremmo aspettati altri tipi di risposte dalla Regione, magari sulla Cassa Integrazione o sul Centro Covid Regionale istituito a Catanzaro. Il perchè i cittadini bloccati al Nord non possono rientrare nelle proprie abitazioni. Quanti sarebbero in grado di garantire le normative sanitarie? Sulla base di cosa si garantirebbe il rispetto delle distanze? Chi dovrebbe curare questi dettagli? La Polizia Municipale, la Prefettura? Che già stanno facendo un lavoro importante. Perchè non inserire anche i parrucchieri ed estetisti nel decreto? Così non si spiega, sembrerebbe un’ordinanza dal sapore politico. Uno scontro frontale con il Governo Nazionale, un’ordinanza che scarica sui sindaci la responsabilità. Per la serie “Non siamo stati belli e bravi, poi se gli altri prenderanno altri decisioni…”. I sindaci non sono come quelli del programma 4 Ristoranti, dove i sindaci possono ribaltare la situazione. Bisogna pensare alle conseguenze sulle comunità che governiamo. Sulla pelle delle gente si sta facendo politica, uno scontro tra part ignobile, infame, nauseabondo. Politica con la p minuscola. Non si scherza su queste cose. Io per primo ho criticato delle parti del DPCM e vorrei garantire un’estate serena ai miei cittadini, ma bisogna ragionare. Ho ritenuto opportuno ribadire che in questa città rimangono in vigore le disposizioni messe inatto dal DPCM Conte. Reggio viene sopra ogni cosa, la pelle dei miei cittadini non si tocca. Buona giornata!”