Confusione che regna sovrana dalla serata di ieri intorno alla Reggina. La prima sconfitta casalinga arrivata contro la Virtus Francavilla, la seconda in stagione, ha causato la prima delusione -seppur leggera- stagionale. La Reggina di Mimmo Toscano -campo parla- sta attraversando un periodo di vera e propria confusione, con la squadra in netta involuzione rispetto al girone di andata. La sconfitta di ieri sera, arrivata dopo una prestazione scialba, ha portato il patron Gallo in conferenza stampa, con l’annuncio di un ritiro stabilito fino alla gara contro il Bari, in programma domenica sera. La società amaranto ha scelto di blindare la propria squadra, isolandola da voci negative e preparando la gara nella tranquillità del centro sportivo Sant’Agata.
Gli uomini di Toscano, in più di un’intervista rilasciata attraverso i canali ufficiali, hanno confermato che la forma fisica è ancora ottima, sinonimo di una buona preparazione svolta questa estate. Lo stesso tecnico ha più volte ribadito che il gruppo è unito e compatto, con lo stesso atteggiamento di sempre. Qual è, quindi, la causa di questa involuzione? Ogni squadra -anche la più grande- arriva ad affrontare un periodo di calo, sia fisico che mentale, ed è proprio in queste occasioni che la forza di un grande gruppo e di una grande società esce al meglio. Ad inizio anno, nessuno si sarebbe immaginato una stagione così brillante, con il primato conquistato meritatamente sul campo già nel girone di andata. La forza di questa squadra è emersa anche nei momenti più bui, come le gare esterne di Lentini e Bisceglie. Ciò ha portato la tifoseria ad identificarsi ancora di più in un gruppo di grandi uomini prima ancora che calciatori, emblema di una squadra che storicamente ha imparato a conquistarsi i traguardi sul campo, con sangue e sudore. È questo il timore dei tifosi reggini: la paura di perdere nuovamente un’identità, ritrovata dopo aver toccato il baratro. Identificarsi nei calciatori, nel tecnico, nello staff e nella società, le stesse che rappresentano Reggio Calabria nel mondo del calcio, un mondo che per anni ha visto la stessa Reggio nell’Olimpo dei grandi e lo stesso che ha visto svanire il sogno di migliaia di tifosi.
Oggi, più che mai, Reggio Calabria e la Reggina devono essere un’unica cosa: un’identità dimostrata con la presenza, il rispetto e la passione per una maglia che deve ritornare a splendere in tutta Italia. Al fischio finale della confusa serata di ieri, la tifoseria ha chiamato la squadra sotto la Curva, cantando insieme come nei momenti vittoriosi. Una risposta importante data da una tifoseria che sa cosa vuol dire soffrire e che negli anni è maturata sempre di più. Adesso Reggina, tocca a te.