LA GIOVINE, BELLA E FORTE ITALIA. “E’ tutto molto bello”, direbbe il mitico Bruno Pizzul. Perché la Nazionale Italiana di Calcio è tornata a far innamorare circa 60 milioni di persone. Dopo diversi anni, il cuore degli italiani si è nuovamente colorato di azzurro. E ieri sera a Palermo è arrivata la ciliegina su una torta allestita benissimo da Roberto Mancini: il 9-1 contro l’Armenia, ultima partita del girone di qualificazione agli Europei 2020, inutile ai fini della classifica finale ma utilissima per far divertire i tanti tifosi accorsi al Renzo Barbera. Anche questo è un altro dato importante, l’affluenza negli stadi da parte dei moltissimi appassionati della nazionale. Tutto questo amore, forse, davvero non si percepiva dall’amato 2006 (con una breve parentesi nel 2016 con Conte). Ma il lavoro di Mancini, iniziato un anno e mezzo fa, è iniziato da molto lontano.
Innanzitutto il tecnico di Jesi ha cominciato il suo iter azzurro con una vera e propria battaglia al calcio italiano: convocare giovani calciatori con pochissime o nessuna presenza nella massima serie del calcio italiano. L’esempio lampante è rappresentato da Nicolò Zaniolo. Il talento della Roma non aveva ancora fatto il suo esordio in A, ma Roberto Mancini con coraggio lo convocò in azzurro. Ovviamente non ci voleva e non ci vuole un genio del football per comprendere il talento cristallino del trequartista giallorosso, ma quanti Commissari Tecnici avrebbero effettuato questa mossa? Pochi, forse nessuno. Ma questo di Zaniolo, come detto, è solo un esempio. Perché si potrebbe facilmente affermare che il tecnico ex Inter abbia affidato le chiavi della nazionale a tanti giovanissimi calciatori. Sensi, Barella, Chiesa, Bernardeschi, Donnarumma, Lo.Pellegrini, tutti talenti che ormai fanno parte del gruppo azzurro in pianta stabile, ma non solo. Spesso sono stati anche titolari in diverse partite di qualificazione. All’inizio della competizione continentale mancano ancora parecchi mesi e tante cose potrebbero cambiare, ma bene o male Mancini ha già quasi tutte le scelte fatte. Proviamo a stilare i famosi 23 che partiranno alla conquista dell’Europa:
PORTIERI: Donnarumma, Meret e Sirigu. Tre super portieri, tre potenziali titolari. Le scelte in questo reparto sembrano davvero fatte, al di là dei ballottaggi usciti nelle ultime ore.
DIFENSORI: Bonucci, Acerbi, Izzo, Emerson, Di Lorenzo, Biraghi, Romagnoli e ultimo posto che potrebbe essere riservato a Giorgio Chiellini. Se il centrale della Juventus dovesse tornare in campo in tempo e riuscire a entrare in condizione per l’Europeo, Mancini quasi sicuramente lo convocherà.
CENTROCAMPISTI: Jorginho, Verratti, Pellegrini, Sensi, Barella, Tonali, Zaniolo, Castrovilli. Un posto tra i centrocampisti lo potrebbe agguantare Florenzi, ma tanto dipenderà dal minutaggio che Fonseca gli riserverà da qui fino al termine della stagione.
ATTACCANTI: Immobile, Belotti, Insigne, Bernardeschi, Chiesa e scommettiamo su Balotelli come ultima punta. Un reparto completo e veramente forte, con due bomber puri come quelli di Lazio e Torino e tre giocatori di fantasia che se in forma potrebbero far ammattire tutte le retroguardie d’Europa. Poi Mario…il jolly di questo gruppo.
IL PERCORSO AZZURRO. Quando l’Italia fu sorteggiata nel girone J con Bosnia, Grecia, Finlandia, Armenia e Liechtenstein in tanti, forse tantissimi iniziarono ad analizzare i possibili pericoli delle avversarie. E giustamente. Perché parliamoci chiaro, dopo la disfatta del novembre 2017, l’Italia avrebbe potuto perdere contro chiunque, figuriamoci contro buone nazionali come Grecia e Bosnia. Invece la storia ha poi raccontato altro, grazie a un ottimo lavoro di Mancini che compattato lo zoccolo duro del gruppo, facendo ruotare tanti altri interpreti che, chi più chi meno, hanno aiutato la nazionale a conquistare il pass con 10 vittorie su 10 partite, segnare tantissimi gol e subirne pochissimi. Un meccanismo quasi perfetto che però tra qualche mese dovrà confrontarsi con le migliori nazionali europee e soli a questo punto capiremo se il lavoro di Mancini sarà stato da 10 o 10 e lode.
VIALLI-MANCINI. Ultimo spunto, di questa bellissima cavalcata azzurra: Gianluca Vialli. I tifosi della Sampdoria ricorderanno sicuramente la coppia d’oro Mancini-Vialli, una coppia che si è riconciliata sotto il colore azzurro della Nazionale Italiana. Una storia bellissima soprattutto per il brutto male che ha colpito Luca, il quale con un grandissimo spirito di sacrificio sta combattendo. Da pochissimi giorni Vialli è diventato il capo della delegazione della Nazionale, un ruolo importante che ricoprirà sicuramente con dedizione e voglia di fare, caratteristiche da sempre appartenute all’ex bomber. Di questa presenze ne potrà giovare anche Mancini, perché avere in squadra un grande amico, prima che un grande collaboratore, porterà certamente i suoi frutti.
In attesa dell’Europeo, ci rituffiamo nel campionato italiano e le coppe. Tra qualche mese questo bel gruppo si ritroverà, con la speranza di far gioire nuovamente un popolo intero.