Resta in carcere l’architetto stabiese Giuseppe Di Martino accusato di aver ucciso il padre durante una lite familiare per difendere la madre lo scorso fine settimana. Il giudice per le indagini preliminari di Teramo, Domenico Canosa, ha convalidato il fermo ed ha disposto gli arresti per lo stabiese Giuseppe Di Martino accusato di aver ucciso il padre Giovanni durante una lite familiare. Il 46enne architetto dovrà rispondere di omicidio volontario nei confronti del padre, un meccanico stabiese. Il fatto è accaduto a Silvi Marina, in provincia di Teramo. Nella giornata di ieri Giuseppe è comparso davanti al gip ed ha ribadito la sua versione dei fatti ovvero di essere intervenuto quando ha visto il padre aggredire per l’ennesima volta la madre 76enne, afferrandolo per il collo e ingaggiando con lui un corpo a corpo nel corso del quale ha sbattuto più volte la testa sul tavolino del tinello, fino a quando il padre è caduto all’indietro. Giovanni Di Martino si sarebbe procurato in quella occasione la frattura cervicale che secondo l’autopsia eseguita sabato scorso, sarebbe stata mortale. Una versione, però, che non convince la difesa della famiglia di Giovanni che ha contestato questa ricostruzione dei fatti. Sembrerebbe non essere la prima volta che il figlio aggredisca il padre. Infatti poco più di un anno fa la vittima presentò una denuncia nei confronti del figlio per lesioni. Oltre a questo ci sarebbero altre testimonianze che racconterebbero di continui diverbi tra padre e figlio. Dall’esame autoptico eseguito nella giornata di sabato sarebbero emerse diverse ferite al cranio e questo porterebbe a pensare che proprio il figlio avrebbe sbattuto più volte la testa del padre provocando delle lesioni che sarebbero diventate fatali nei minuti successivi. La difesa dell’uomo ha chiesto l’applicazione della misura alternativa nei confronti dell’architetto 46enne, respinta dal gip che ha contestato all’indagato l’omicidio volontario. I militari dell’arma che indagano sul caso hanno ascoltato anche la moglie della vittima e madre dell’indagato che ha confermato la versione del figlio. Secondo la Procura la sua versione non sembrerebbe credibile ed è per questo che i magistrati vogliono vederci chiaro. La salma è stata dissequestrata ed è in viaggio a Castellammare dove sarà celebrato domani il funerale. Non è da escludere, inoltre, anche il movente di matrice economica.