25 anni fa si spegneva una dei più grandi attori del panorama partenopeo: Massimo Troisi.
«Comme aggio accuminciato a fare l’attore? Ecco… io ero ‘nu guaglione… ero andato a vedere un grande film. Si trattava di Roma Città Aperta, chillo grande lavoro di Rossellini. Me n’ero uscito da ‘o cinema con tutte quelle immagini dint’ ‘a capa e tutte quante le emozioni dentro. Mi sono fermato ‘nu momento e m’aggio ditto: “Massimo, da grande tu devi fa’ ‘o geometra».
Classe 1953, il grande attore napoletano nasce a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, e condivide una piccola casa con altre 17 persone, tra fratelli, genitori, zii e nonni. La sua infanzia è segnata da problemi di salute, fra cui uno scompenso cardiaco e una degenerazione della valvola mitrale che lo tengono a letto per molti mesi, durante i quali si appassiona a libri, canovacci, musica. Si appassiona al teatro quando in un ex garage si riunisce una piccola compagnia teatale, RH negativo, che comincia a frequentare. Si allena a recitare “Il pulcinella” di Eduardo, Petito e Viviani, poi passa alla scrittura di un canovaccio senza schemi, che attraverso l’improvvisazione rende lo spettacolo particolare, pieno di ironia e genuina umiltà, nonché spontaneità e divertimento. Con il gruppo “La Smorfia”, insieme a Lello Arena ed Enzo Decaro, approda nel 1977 al Sanarluccio di Napoli, e poi a Roma a La Chanson, uno dei teatri più celebri della capitale. sono notati da Proietti, Giuffré e da Mario Pogliotti che lavorava alla trasmissione Non Stop. Scelti per partecipare al programma televisivo il successo è immediato e crescerà grazie ad altre ospitate in televisione a La sberla e Luna Park.
Il successo lo porta dietro la macchina da presa, nel 1981, con Scusate il ritardo (1983) , Non ci resta che piangere (1984) a fianco di Roberto Benigni, Le vie del Signore sono finite (1987) fino a Pensavo fosse amore… invece era un calesse (1991). Ettore Scola lo vuole come attore in tre film: Il viaggio di Capitan Fracassa e, a fianco di Marcello Mastroianni, in Splendor e Che ora è?. Per quest’ultimo lungometraggio, nel 1989, vince anche la Coppa Volpi al Festival di Venezia per la migliore interpretazione maschile ad ex aequo con Mastroianni.
Con il suo capolavoro “Il Postino”, Troisi raggiunge L’oscar postumo, dopo che un attacco cardiaco lo stronca nel sonno il giorno dopo la fine delle riprese, il 4 giugno.