L’Oms lo ha classificato tra i gas radioattivi più pericolosi per la salute ed un recente studio dell’Ingv ha lanciato l’allarme: il randon rilevato sulle faglie dell’Etna è superiore alla soglia di allarme.
Dodici sensori situati in sette edifici sulle pendici del vulcano hanno monitorato per tre anni le attività del gas. I sensori hanno rilevato una quantità superiore a 100 Bq7m3, valore oltre il primo livello di attenzione. La concentrazione è arrivata anche a 1.000 Bq/m3, valore registrato nelle abitazioni vicine le faglie.
Il randon è un gas inodore, insapore e incolore, impossibile da notare per l’occhio umano. Lo studio è stato svolto anche dentro le case, ed i primi risultati sono abbastanza preoccupanti. L’Ingv ha lasciato l’allarme come raccomandazione per nuovi studi e approfondimenti che potrebbero salvare la vita di molte persone.