Nel giorno di sabato santo torna a giocare la Serie A, match clou la sfida tra Roma e Inter, importantissima per la lotta Champions. Spalletti in conferenza stampa ha presentato oggi il match contro la sua ex squadra. Il primo tema è proprio l’importanza di questa partita: “Lottare contro una squadra di valore come la Roma significa aver ridotto il gap con le grandi. I nostri riferimenti sono Napoli e Roma: loro hanno occupato negli ultimi anni il podio del campionato. È un momento importantissimo per noi, ci arriviamo con la corda tirata al punto giusto. Nè moscia, né tirata a rischio di spezzarsi. Ora la pizzichiamo volentieri e di solito emette un buon suono. Giochiamo una gara importante”. Dopo i recenti passaggi di Tottenham, Barcellona ed Eintracht al turno successivo, va rivalutato il percorso fatto? “Non mi interessano le valutazioni, ma il nostro cammino, il nostro lavoro. Quando ci si gioca un passaggio del turno, il 90% delle cose deve essere a posto. Alla Juve e al Napoli ad esempio non è successo. A noi contro il Francoforte non è successo. Essere usciti in quella partita non mi crea nessun imbarazzo per quelle che erano le difficoltà di quel momento. Purtroppo poteva succedere. Il problema è che l’eliminazione risucchia dentro le partite successive di campionato che mettono a rischio una stagione. Rimettere in carreggiata la macchina, tornare a viaggiare a pieno regime è stato un passaggio sintomo di serietà e attaccamento. Componenti che ci hanno permesso di giocare questa partita per un risultato importante”. Su Brozovic e Borja Valero: “Borja c’è, Brozovic lo valuteremo ma senza rischiare nulla. Devo parlare con i miei collaboratori, sono tutti professionisti. Detto questo noi abbiamo già giocato senza loro due, con Gagliardini e Vecino che hanno la costruzione bassa l’hanno fatta molto bene. Joao Mario non va escluso, sa fare il regista”. Su cosa significa per lui incontrare la Roma: “Vuol dire prima di tutto vincere per la nostra classifica, poi c’è il ricordo di stagioni fatte in maniera molto sentita e vissuta. A me piace viverle così le mie esperienze. Sono un bellissimo ricordo che non dimenticherò mai. Io giorno dopo giorno tiro sempre una riga per non essere invogliato a tornare indietro”. Sulle condizioni di Lautaro: “Difficile dirlo oggi, vanno fatte delle valutazioni. Stanno bene entrambi, perciò la scelta verrà fatta in maniera coerente, una scelta difficile perché tutti e due meriterebbero di giocare dal primo minuto”. Vorrebbe Dzeko all’Inter? “Parliamo dei nostri giocatori. Edin è un avversario temibilissimo. Noi abbiamo Lautaro e Icardi che stanno facendo molto bene, Keita ha svolto correttamente il suo lavoro. Per il mercato chiedete ad Ausilio”. Su Perisic: “Ivan da giocatore internazionale qual è, saprà collocarla nel posto che merita questa partita. I muscoli fanno ciò che dice la testa”. Ajax esempio da seguire per colmare il gap con la Juve? “L’Ajax sta facendo delle buone partite, è in testa con il PSV contro cui ha perso in campionato. Noi però abbiamo fallito… Se la portiamo nel nostro campionato diventa difficile poterla comporre: tra il dire di voler vincere e riuscirci ci sono molte cose, tanti contenuti da preparare in maniera particolare, serve una strada credibile per i calciatori, dirgli cose corrette tutti i giorni. Quando scegli di far giocare un calciatore piuttosto che un altro, succede perché esistono dei motivi. Possiamo anche parlare del portiere, continuiamo a dire che la costruzione bassa è un danno. Come puoi dire ai calciatori professionisti, che ne sanno più di noi, di non farlo. L’Ajax non fa solo partitine e torelli, imbastiscono transizioni dal basso con un passaggio in più rischiando di perderla, ma superando il primo pressing aprono prospettive diverse, spazi nuovi all’interno dei quali poter sviluppare. Direi che un percorso virtuoso si vede dalla strada che si intende seguire. Loro hanno cultura a livello di club e di nazione, un disegno costruito nel tempo, un modo professionistico di lavorare che piano piano ripaga”.