Ci vorranno ancora almeno due settimane perché sia pubblicato il bando per la selezione per i navigator, le persone che dovranno guidare i beneficiari del reddito di cittadinanza nell’inserimento nel mondo del lavoro. Manca ancora l’accordo tra l’Anpal e le Regioni e il presidente dell’Agenzia, Mimmo Parisi si e’ detto fiducioso della possibilita’ che l’intesa si raggiunga entro due settimane quindi entro Pasqua. Non ci sono invece, a quasi un mese dalla pubblicazione del bando per trovare la societa’ selezionatrice dei navigator, notizie su chi organizzera’ il reclutamento. “Sono ottimista – ha detto Parisi – sull’accordo con le regioni. Spero si faccia entro le prossime due settimane. Non ci sono ritardi, siamo prontissimi. Abbiamo fatto un lavoro che si fa normalmente in un anno in un mese”. Si cerca l’accordo su un documento che ripartisca i navigator tra le province con un minimo di tre a Isernia fino ai 274 previsti per Napoli (471 in tutta la Campania, 429 in Sicilia, 20 in Trentino) e che definisca la figura come “centrale” per l’assistenza tecnica fornita da Anpal Servizi ai centri per l’impiego. Questa figura – si legge nel documento sul quale si lavora – sara’ appositamente e adeguatamente selezionata e formata da Anpal Servizi per capire le competenze dell’operatore dei servizi per l’impiego e contemporaneamente per muoversi nel nuovo contesto caratterizzato dall’introduzione del Reddito di cittadinanza”. Il modello sara’ quello del “case management, che significa gestire i servizi di welfare prendendosi cura delle singole persone caso per caso”. Se fino a giugno la fase sara’ prevalentemente amministrativa con i beneficiari del reddito che dovranno impegnarsi a dare la disponibilita’ al lavoro dall’estate in poi si entrera’ nella fase di raccolta e organizzazione dei dati perche’ sia possibile un miglior incontro tra domanda e offerta di lavoro. Entro il 2019 il nuovo sistema si concentrera’ sui beneficiari del reddito di cittadinanza per poi estendersi dopo il 2020 a tutti i lavoratori alla ricerca di occupazione. E’ in via di risoluzione invece l’errore sulla scala di equivalenza contenuta nella Gazzetta Ufficiale (una riga saltata non consentiva di distinguere tra componenti maggiorenni della famiglia che valgono lo 0,4 e i minorenni che valgono lo 0,2). “L’Inps lavora sulla norma autentica e corretta – sottolinea il ministero – c’e’ stato un errore di trascrizione degli uffici parlamentari sull’emendamento approvato in commissione. E’ stato gia’ trasmesso alla Gazzetta il testo modificato. Non c’e’ alcun problema sulle domande gia’ presentate”.