Vendita di prodotti non conformi agli standard di sicurezza e/o riportanti segni mendaci, contraffazione, abusivismo commerciale: tutti fenomeni che, solitamente, registrano “picchi” verso l’alto in corrispondenza di particolari ricorrenze e festività “commerciali” come San Valentino o il periodo di Carnevale (che, a Milano, dove si osserva il rito ambrosiano, quest’anno si è concluso il 9 marzo). E il 2019 – stando ai risultati ottenuti dalle Fiamme Gialle – non fa eccezione. Nel mese di febbraio e nei primi giorni di marzo, infatti, nel corso di 700 controlli eseguiti su tutto il territorio nazionale, sono stati sequestrati oltre 23 milioni e 600mila articoli contraffatti o non : perlopiù maschere, costumi, giocattoli e oggetti di bigiotteria. Volendo fare una media, il tutto si traduce in oltre 620.000 prodotti “fuorilegge” al giorno tolti dal mercato. Le Regioni maggiormente colpite dai fenomeni sono risultate, nell’ordine, la Campania, il Lazio e l’Abruzzo. Sono 118 i soggetti denunciati all’Autorità Giudiziaria; 425, invece, le persone segnalate, per violazioni amministrative, alle Camere di Commercio locali. Il sequestro dei “prodotti contraffatti e/o insicuri” nelle vie centrali delle città rappresenta, per le
Fiamme Gialle, solo un punto di partenza: l’obiettivo, infatti, è sempre quello di ripercorrere a ritroso l’intera filiera, sino a giungere all’individuazione dei produttori/importatori e dei centri di smistamento e distribuzione della merce illecita. Tra le operazioni condotte nel periodo, spicca quella messa a segno dal Gruppo di Nola con il sequestro amministrativo di 2 milioni circa di prodotti, tra cui, appunto, articoli carnevaleschi e di San Valentino, risultati privi dei contenuti minimi delle informazioni per il consumatore finale, in violazione del Codice del Consumo.
Oltre 672.000 prodotti, tra cui maschere e accessori di carnevale non conformi alle prescrizioni del Codice del Consumo, sono stati, poi, sequestrati dai finanzieri della Compagnia di Augusta e circa 60.000 prodotti irregolari, tra maschere, cappelli, vestiti e parrucche di Carnevale, non conformi agli standard di sicurezza sono stati ritirati dal mercato dalla Tenenza di Noto. Sono una decina, inoltre, i venditori abusivi individuati; si tratta di quelle persone che non hanno mai richiesto le licenze e i permessi previsti dalla normativa commerciale e di pubblica sicurezza o di quegli esercenti che, seppur in regola con le autorizzazioni, non hanno mai comunicato al Fisco l’avvio delle attività o non hanno mai installato gli apparecchi per l’emissione dello scontrino. L’intensificazione dell’attività del Corpo a contrasto degli illeciti economico-finanziari connessi al commercio di prodotti non sicuri e/o contraffatti persegue un duplice obiettivo: salvaguardare
l’economia legale e gli imprenditori onesti, cui si affianca l’imprescindibile esigenza di tutelare la salute e la sicurezza dei consumatori, soprattutto di quelli più piccoli.