Sette anni e otto mesi di reclusione. Il procuratore generale Elia Taddeo della Corte di Appello di Salerno ha chiesto la conferma della pena per l’attore Domenico Diele, accusato di omicidio stradale aggravato per la morte della quarantottenne Ilaria Dilillo che venne sbalzata dal suo scooter la notte tra il 23 e il 24 giugno 2017 nei pressi dell’uscita autostradale di Montecorvino Pugliano. Ieri si è svolta l’udienza a porte chiuse alla quale era presente l’attore. La sentenza, come ricorda Il Mattino, arriverà il 21 maggio dopo le arringhe dei legali di Diele che sperano nell’attenuante del risarcimento del danno ai familiari della vittima. La difesa punta inoltre a dimostrare che l’imputato quando si mise alla guida non aveva assunto sostanze stupefacenti ma il giorno prima l’incidente, così come Diele ha sempre dichiarato. Ma secondo il sostituto procuratore Elena Cosentino il giovane attore si pose alla guida della sua Audi A3 in stato di alterazione psicofisica a causa dell’uso di sostanze stupefacenti e per questo si tratta so “negligenza, imprudenza, imperizia, nonché inosservanza della normativa prevista dal codice della strada” – poiché, a parere della Procura, non avrebbe adottato una condotta di guida “consona” a evitare ogni pericolo per la sicurezza delle persone, “avendo condotto il veicolo a una velocità elevata e comunque non conforme allo stato dei luoghi senza rispettare le distanze di sicurezza dai veicoli che lo precedevano”. Ad aggravare la posizione di Diele si aggiunge il fatto che al momento del fatale impatto guidava senza patente perché sospesagli una prima volta nel 2009 e poi di nuovo nel 2016 perché scoperto alla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti. Nonostante ciò aveva deciso di guidare la propria Audi per andare in Basilicata al matrimonio di una cugina. Al momento dell’incidente, l’attore, risultato positivo al test per cocaina e cannabinoidi, aveva della droga nel portacenere della sua auto e aveva affrontato un viaggio di 450 chilometri.