Napoli. “Posso confrontarmi con l’assessore Clemente e col sindaco De Magistris su tutto quello che vogliono. Ho ringraziato il Comune di Napoli per la gentile concessione alla fine del video del mio nuovo singolo. Vi pare che uno come me, abituato ad organizzare concerti, feste, etc., non fa i permessi?”. Non accenna a placarsi la polemica tra il cantante neomelodico Tony Colombo e l’amministrazione comunale di Napoli che lo avrebbe accusato di presunti abusi che avrebbe commesso e sulla mancanza di autorizzazioni per le sue sfarzose nozze con la vedova del boss Gaetano Marino, celebrate il 28 Marzo al Maschio Angioino di Napoli e la sera precedente con un flash mob, ma che era un mini concerto in piazza Plebiscito con tanto di palco, orchestra, ballerini, figuranti e in cui si è registrato il live del suo ultimo singolo “Ti amo amore mio”. E intanto l’inchiesta della Procura di Napoli va avanti non solo per accertare eventuali responsabilità sui permessi da parte di amministratori e funzionari comunali ma anche per accertare la presenza di pregiudicati alle varie feste. Dai video diffusi alle forze dell’ordine sono state segnalate le presenze di alcuni uomini e donne con precedente penali e addirittura persone condannate per traffico di droga. Un altro filone di inchiesta è stato aperto anche dalla Guardia di Finanza e tende ad accertare se tutto è stato pagato con regolare fattura e come è stato pagato. Accertamenti che riguarderanno anche tv di carattere nazionale per capire se si sia trattato di servizi giornalistici o redazionali a pagamento e in quel caso appunto se con fattura e con quale modalità sia avvenuto il pagamento. Insomma un vero e proprio terremoto, anzi per dirla con le parole del cantante “un accanimento” nei suoi confronti. E a proposito della polemica nei confronti dell’amministrazione comunale Colombo ha anche svelato: “Il sindaco De Magistris aveva manifestato l’intenzione di officiare il mio matrimonio, poi ha comunicato che in quella data avrebbe avuto altre cose da fare. Guarda caso le polemiche sui permessi per la realizzazione del flash-mob sono venute fuori il giorno del mio matrimonio. A scoppio ritardato! Io mi sono sposato il 28 marzo, il flash-mob a piazza del Plebiscito e’ stato realizzato il 25 marzo. Sono passati tre giorni in cui sui social e sui giornali si parlava in modo favorevole di questa mia iniziativa”. “Il pregiudizio – aggiunge il cantante – é anche a monte dello spostamento della manifestazione “Cento passi per il 21 marzo” in altra sede. “Ci tengo a puntualizzare – conclude Tony Colombo- che da tempo si sapeva che il mio matrimonio sarebbe stato officiato al Maschio Angioino. L’assessore Clemente ha dichiarato ai giornali di essere stata avvisata la sera prima. Deduco che c’e’ un difetto di comunicazione interna al Comune e che l’assessore non legge giornali e contenuti social che da mesi riportavano la notizia”.