“Non piangere quando tramonta il sole, le lacrime ti impedirebbero di vedere le stelle”. Così scriveva il poeta indiano Rabindranath Tagore. Ed è questa la frase giusta per descrivere la serata di ieri della Juve Stabia, nel post derby con la Cavese. Capitan Mastalli e Paolo Branduani, autori di alcuni errori decisivi nel 2-2 finale, hanno pianto a dirotto per non aver raggiunto la vittoria. Il primo si è divorato un gol quasi a porta vuota, il secondo ha commesso il primo errore nel secondo gol di Pugliese. Le lacrime versate da due dei protagonisti assoluti dimostrano quanto i calciatori, anzi gli uomini, che vestono la casacca gialloblu tengano alla causa e tengano a far gioire il proprio popolo. Il periodo è uno dei più complicati di questa fantastica stagione e domenica ci sarà la difficile trasferta di Catania, e se la Juve Stabia dovesse uscire senza punti dal Massimino con una contemporanea vittoria del Trapani contro la Virtus Francavilla potrebbe esserci il primo sorpasso in classifica da parte dei siciliani. Ma fasciarsi il capo prima di farsi male è assolutamente controproducente, il popolo stabiese nonostante alcuni pareggi di troppo è consapevole del miracolo sportivo effettuato fino ad oggi dalla squadra di Fabio Caserta e continuerà ad incitare la squadra fino alla fine della stagione, su questo non ci sono dubbi. Ma da domenica in poi, il volume della voce degli stabiesi dovrà aumentare ancor di più. A nessuna tifoseria piace vedere i propri gladiatori piangere, soprattutto se si tratta di calciatori come Mastalli e Branduani. E che le loro lacrime di disperazione si trasformino tra qualche settimane in lacrime di gioia. Perché per tutto ciò che sta dimostrando sul campo, ancora imbattuta in campionato, la Juve Stabia non meriterebbe un esito diverso dalla promozione in Serie B. CLICCA QUI E METTI MI PIACE ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK