Scafati. “Qualche settimana fa, presso la nostra sezione, si è tenuta una assemblea sul ciclo dei rifiuti. Un momento bello e partecipato, nel quale abbiamo esaminato le tante criticità dell’oggi (strade invase dai rifiuti, tasse alte, scarsa trasparenza gestionale dell’Acse), e discusso tante idee innovative e moderne per migliorare la qualità del servizio. A quella assemblea ha partecipato un signore a noi sconosciuto, che ha ripreso tutti gli interventi, i volti dei presenti, le domande e le considerazioni di coloro che intervenivano dal pubblico. Gli abbiamo chiesto chi fosse, si è qualificato come un giornalista de La Città. Nei giorni successivi, scoperto che invece tale soggetto sconosciuto giornalista non era, abbiamo presentato un esposto contro ignoti presso la locale tendenza dei Carabinieri: vista la delicatezza del tema trattato, le nostre denunce negli anni passati e in quelli presenti, la preoccupazione per il fatto che ci fosse chi si premurasse di schedare i presenti ad una assemblea, ci sembrava doveroso fare chiarezza fino in fondo – a dirlo è il PD di Scafati in una nota. “Stamattina, con nostra sorpresa, il quotidiano La Città, pubblica un articolo dal titolo “Il PD ha denunciato i vertici dell’Acse”. Notizia falsa, non corrispondente al vero, rispetto alla quale chiediamo al giornale immediata smentita e rettifica. La nostra denuncia era contro ignoti. Ma le sorprese non finiscono qui. Se le dichiarazioni riportate nello stesso articolo corrispondono al vero, l’amministratore unico dell’Acse ci informa che quel soggetto era un investigatore privato, inviato da lui, in accordo con la Commissione straordinaria. Se tutto ciò fosse confermato, ci troveremo dinanzi ad una notizia ed un fatto di inaudita gravità: una società di riferimento del Comune e la stessa Commissione straordinaria avrebbero speso soldi pubblici per assoldare investigatori privati al fine di riprendere, monitorare, controllare, schedare, gli interventi e i presenti di una iniziativa di un partito politico. Nemmeno nei peggiori regimi tutto ciò è consentito. Nel mentre la città è sommersa dall’immondizia e le tasse continuano ad alzarsi, lo Stato spenderebbe soldi dei contribuenti al fine di spiare attività di cittadini tutelate dalla nostra Costituzione. Si sappia: niente ci ha mai intimorito, niente mai ci intimorirà. E quello che abbiamo da dire non abbiamo paura di dirlo, alla luce del sole, nei convegni e nelle piazze.Ma questa vicenda segna e segnala un pericoloso atteggiamento rispetto al quale tuteleremo la tenuta democratica della nostra città in tutte le sedi opportune.”